Milano, cercava online genitori in difficoltà per comprare minorenni e poi commettere abusi: condannato pedofilo 50enne

Un pedofilo di 50 anni è stato arrestato a Milano lo scorso agosto per detenzione e cessazione di materiale pedopornografico. Oggi la condanna. L’uomo offriva soldi in cambio di bambine

Dopo l’arresto a Milano avvenuto nell’agosto scorso, al 50enne pedofilo è arrivata la condanna a due anni e quattro mesi di reclusione. L’uomo è accusati di cessione e detenzione di materiale pedopornografico. Il suo arresto è giunto dopo una lunga inchiesta della polizia postale coordinata dalla pm Alessia Menegazzo.

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Pedofilo arrestato a Milano, sul pc oltre 400 foto pedopornografiche (ansa) Milano.cityrumors.it

Secondo l’indagine, dal 2019 e 2020 il pedofilo avrebbe condiviso nel dark web circa 400 file tra foto e video di minorenni. Lo stesso 50enne avrebbe, di sua spontanea volotnà, postato online annunci in cui cercava giovani madri in difficoltà per “comprare” i loro figli minorenni con l’obiettivo macabro di commettere successivamente gli abusi.

Sul pc 400 foto e video di minori

Il pedofilo è stato giudicato dal Gip Teresa De Pascale con rito abbreviato. Gli sono stati riconosciuti le attenuanti generiche ma il 50enne è stato condannato, oltre che alla pena detentiva di 2 anni e 4 mesi di reclusione anche a una multa di 3.400 euro. Nel corso del processo, il maniaco ha ammesso di avere un “problema grave” esprimendo la volontà di curarsi da quella malattia.

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Pedofilo arrestato a Milano, sul pc oltre 400 foto pedopornografiche (ansa) Milano.cityrumors.it

Gli agenti della polizia postale che hanno seguito le indagini hanno scoperto sul computer del 50enne di Milano almeno 400 file tra foto e filmati a sfondo pedopornografico. Ma ciò che rende ancora più scioccante l’intera vicenda sono gli scambi in chat che il pedofilo ha avuto con alcune famiglie.

Nelle conversazioni lui offriva soldi in cambio di rapporti sessuali con vere bambine, figlie delle famiglie contattate tramite messaggistica WhatsApp. Secondo quanto riportato dagli investigatori milanesi il 50enne sarebbe riuscito a creare un’immensa “collezione” di immagini e video pedopornografici nel suo pc talmente grande da esserne “nauseato”, così come ha ammesso lo stesso imputato durante il processo a suo carico.

La polizia canadese

Il caso shock del pedofilo milanese è venuto a galla giovedì 24 agosto 2023. A far partire l’indagine è una segnalazione arrivata direttamente dalla polizia canadese. Le autorità sono riuscite a risalire all’indirizzo IP da dove quattro anni prima, (2019) era stata postata, su un sito di pedofili, una foto pedopornografica raffigurante un minore.

L’uomo avrebbe iniziato a cercare nel dark web minorenni coi quali avere rapporti sessuali. Una volta rintracciato anche dalla polizia postale italiana, è venuto alla luce che il 50enne dopo il 2022 non gli bastava più postare e cercare foto e video di minori e allora è passato a cercare direttamente le mamme o i genitori di vere bambine.

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Le chat agghiaccianti

Non solo, dopo aver individuato le possibili prede e iniziato a chattare con questi, il 50enne avanzava le sue agghiaccianti richieste di sesso proponendo le bambine in cambio di soldi. Molti genitori capita la pericolosità dell’uomo hanno interrotto ogni contatto.

In rete, tra i tanti messaggi, l’uomo avrebbe scritto, come anche riporta MilanoToday: “Ho talmente tanto materiale. È ora di fare sul serio”. Un genitore, in modo particolare, gli avrebbe chiesto: “La figlia che età dovrebbe avere più o meno per piacerti?“. A quel messaggio, il pedofilo avrebbe risposto: “Ho intuito che avevate bisogno. A me piacciono dai 14 ai 17, ma anche di 12, se hai un rapporto complice”.

L’orrenda perversione del presunto pedofilo ora si è conclusa con l’arresto avvenuto su ordinanza del gip di Milano Roberto Crepaldi. Solo pochi giorni fa, un altro caso simile ma dalla conclusione più tragica, si sarebbe svolto nella Capitale: un uomo approfittando delle occasioni in cui un’amica gli lasciava il figlio di 10 anni, riprendeva con il suo cellulare gli abusi sessuali e condivideva tutto in una comunità di pedofili internazionale online.

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