A Milano la sicurezza su mezzi pubblici e trasporti resta un tema di grande emergenza e attualità altri tre arresti della squadra mobile a Milano in azione dopo l’ennesimo scippo
Ormai da diversi mesi i social sono invasi di immagini nei quali piccoli gruppi di volontari segnalano la presenza di borseggiatori sulle banchine e sui convogli della metropolitana.
Inizialmente sembrava quasi un caso isolato, limitato a poche stazioni della rete metropolitana di Milano. Poi però l’emergenza si è allargata a macchia d’olio ed è diventata motivo di preoccupazione anche dal punto di vista dell’ordine pubblico.
A ogni tentativo di furto, a ogni scippo, il rischio è quello di una rapida resa dei conti. Sono stati frequenti i casi di viaggiatori su tutte le furie che hanno minacciato l’aggressione nei confronti di borseggiatori colti sul fatto. Casi molto simili nel corso degli ultimi mesi sono stati registrati a Venezia, dove esiste un vero e proprio il servizio di segnalazione attivo tra ponti, vaporetti e la centralissima stazione di Santa Lucia e Roma, dove si è registrato l’episodio più grave.
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Uno dei cosiddetti vigilantes di zona, protagonista di numerosi video diventati virali nei quali seguiva e prendeva di mira alcuni borseggiatori, è stato denunciato. E ora rischia di dover rispondere nel suo operato davanti al giudice.
Probabilmente anche per questo motivo a Milano negli ultimi mesi è molto più frequente è presente il pattugliamento di agenti delle forze dell’ordine personale dell’ATM.
Nel corso di una delle operazioni di controllo e prevenzione alla microcriminalità alcuni agenti della squadra mobile di Milano hanno arrestato tre giovani di 18, 21 e 23 anni, tutti cittadini marocchini, colti in flagrante dopo un doppio scippo, avvenuto l’uno a pochi minuti di distanza dall’altro.
Si tratta di una delle tante bande organizzate in piccoli gruppi che lavorano tra la Stazione Centrale e le passerelle di taxi, tram e autobus.
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Il primo colpo è a danno di un motociclista che aveva lasciato la sua enduro parcheggiata sul marciapiede con una grossa borsa appoggiata sul serbatoio che i tre, con l’aiuto di un paio di cesoie, hanno rapidamente strappato e sottratto.
Dopo pochi secondi, una volta abbandonata la refurtiva di scarso interesse, i tre sono di nuovo entrati in azione metropolitana e alla fermata del Duomo sono riusciti a strappare un iPhone dalle mani di un viaggiatore che stava salendo a bordo di uno dei convogli. Un metodo ormai consolidato: mentre uno bloccava le porte e l’altro restava un po’ più indietro a rallentare l’ingresso di altre persone, il terzo, con un colpetto, approfittava della momentanea distrazione della vittima e scappava col telefonino. Tutto estremamente rapido, questione di pochissimi secondi.
La banda però non si era resa conto di essere sorvegliata a distanza dagli agenti della squadra mobile che li hanno fermati poco lontano, direttamente in banchina virgola e bloccati. I tre non hanno nemmeno fatto in tempo a far sparire la refurtiva. I poliziotti hanno anche sequestrato coltelli, forbici e un paio di lame adatte allo strappo una delle quali – da 15 centimetri – nascosta nelle mutande.
Utilizzo di armi da taglio particolarmente affilate è proprio una delle ultime novità utilizzate dagli scippatori.