Erano in fuga da ieri i due baby detenuti 16enni evasi dal carcere minorile Beccaria di Milano. Di uno dei due ancora non si hanno tracce, l’altro è stato fermato. Chi sono i due evasi
Coetanei e in comune anche lo stesso destino. I due 16enni ieri, venerdì 14 giugno, intorno le 16.30 del pomeriggio sono riusciti a scappare dal carcere minorile Cesare Beccaria. Dei due uno è ancora ricercato, l’altro invece è stato identificato e preso questa notte. Entrambi originari del Marocco, entrambi in carcere da pochissimo tempo.
Una scelta comune quella dei due baby detenuti: evadere. E così hanno fatto, eludendo la vigilanza e correndo verso la libertà. Ma non è la prima volta che il Beccaria si trova al centro delle cronache, ormai note all’Italia, prima con lo scandalo shock delle torture subite dai detenuti da parte degli agenti di Polizia penitenziaria, poi le rivolte dei minorenni in carcere (oltre 70 detenuti) e le altre evasioni che si sono susseguite nel corso del tempo dall’istituto penitenziario minorile.
Chi sono i due 16enni evasi dal Beccaria
Z.H. dovrà compiere 17 anni il prossimo ottobre. Il giovane 16enne, nato in Marocco ma residente coi genitori in provincia di Como, aveva fatto il suo ingresso al Beccaria poco più di un mese fa dopo essere stato arrestato a Mozzate per un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano per rapina aggravata in concorso.
Il suo complice, A.F., 16 anni compiuti a gennaio, anche lui residente in provincia di Como dove è anche nato da genitori marocchini, ha resistito dietro le sbarre appena tre giorni. Il minore era giunto al Beccaria solo martedì scorso, 11 giugno 2024, dopo essere stato arrestato a Desenzano del Garda, per scontare un cumulo di pene definitivo di un anno e cinque mesi e per un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa, anch’egli, di rapina.
La fuga
I due baby detenuti sono evasi dal carcere minorile milanese ieri, venerdì 14 giugno, attorno alle 16.35. Un piano di fuga classico: scavalcando prima il muro del cortile passeggi e poi un’altra recinzione. Si sono diretti verso gli uffici del Centro giustizia minorile e da lì si sono ritrovati in strada, liberi.
Così la coppia di 16enni ha raggiunto la fermata più vicina della metropolitana. L’ultimo avvistamento è proprio al capolinea della M1, a Bisceglie. Da ieri i due fuggitivi sono ricercati in quello che è diventata l’ultima evasione dal Beccaria, sempre più al centro di un vortice negativo di un sistema fallato.
Le ricerche
Dopo la scoperta dell’evasione il direttore del carcere Claudio Ferrari ha subito diramato l’allarme a tutte le forze dell’ordine. Ricercati da poliziotti, carabinieri e finanzieri uno dei due questa notte è stato identificato e riportato in carcere. Alla ricerca dell’altro evaso anche la Polfer, allertata nel caso in cui il giovane detenuto avesse deciso di allontanarsi da Milano a bordo di un treno.
Nel frattempo, le indagini della polizia penitenziaria si sono concentrati sulle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate all’interno della fermata della metropolitana milanese M1 – Bisceglie, che potrebbero aver ripreso il momento esatto in cui i due evasi sono saliti sul convoglio al capolinea della linea rossa.
Ritrovato uno dei due
E’ stato rintracciato dai Carabinieri verso le 2.30 di questa notte, alla stazione ferroviaria di Garbagnate Milanese. A renderlo noto Gennarino De Fazio, segretario della Uilpa, sindacato della polizia penitenziaria, il quale ha riferito, come riporta poc’anzi anche il Giorno:
“Sono ancora in corso le ricerche dell’altro fuggiasco, ma siamo ottimisti. Non altrettanto ottimismo possiamo esprimere, invece, sulle sorti delle carceri, per minori e adulti, che continuano a essere abbandonate a se stesse. Singolare, anche dopo simili episodi, il silenzio del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio”.
A individuare il 16enne sono stati i militari delle stazioni di Cesate, Lainate e della Sezione Radiomobile della Compagnia di Rho. Il 16enne italiano è stato arrestato per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale e per il reato di evasione. Il ragazzo era a bordo di un treno diretto a Milano Cadorna. Quando è stato individuato, ha opposto resistenza.
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Le altre evasioni
Dopo questa ultima evasione, il Beccaria torna al centro di una bufera. Non è la prima evasione che si registra nell’Istituto minorile. La più clamorosa è quella del 25 dicembre del 2022 quando nel pomeriggio di Natale 7 minorenni tra i 17 e i 19 anni, anche loro in carcere per furti e rapine, riuscirono a fuggire dal campo di calcio sempre dallo stesso cortile passaggi aprendosi un varco attraverso il cantiere della ristrutturazione.
Tre dei sette rientrarono in carcere appena poche ore dopo la fuga. Un quarto fu ritrovato due giorni dopo in piazza a Sesto San Giovanni; il quinto si presentò in Questura a Milano il giorno dopo l’evasione (26 dicembre 2022) e gli ultimi due furono presi il giorno successivo a Triuggio in Brianza, a casa di un amico pregiudicato. Poi la fine di maggio di questo anno un altro detenuto ha tentato la fuga durante un trasferimento.
Ma da quel momento la calma non fu mai più assoluta al Beccaria. Una prima protesta scatenata da altri baby detenuti con l’incendio di alcuni materassi subito dopo l’evasione seguì, un mese dopo, il tentativo d’una decina di reclusi di forzare lo sbarramento di un braccio dell’istituto per raggiungere una fazione rivale. Dietro i disordini e le evasioni, però, c’era molto di più e la bomba esplose lo scorso 22 aprile con l’arresto di 13 agenti della Polizia penitenziaria e la sospensione di altri 8, accusati di aver picchiato e torturato diversi giovani detenuti. Il numero delle vittime, inizialmente otto, ora è cresciuto e si parla di una trentina di minori.