Caffè “corretto” alle vittime per rapinarli, poi la fuga. Il punto sulle indagini della mantide bis della Brianza

Narcotizzava le sue “prede” offrendo loro caffè corretto con benzodiazepine per rubargli i soldi. Poi scappava con il bottino. Procura di Monza chiude le indagini sulla mantide bis della Brianza 

Due uomini, caduti nella rete della mantide cubana sono finiti in ospedale, intossicati dal caffè “corretto” offerto loro dalla mantide della Brianza. I fatti risalgono alla fine del 2023. La donna, Lindys Perez Filip, 40enne sudamericana ma con passaporto boliviano, era stata arrestata il la fine di gennaio del 2024 a Cornate d’Adda in provincia di Monza.

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Lindys, la mantide-bis della Brianza, pm chiude le indagini. (@facebook) milano.cityrumors.it

Tutto era partito dalla denuncia di un tassista che avrebbe sporto querela nei suoi confronti dopo che la mantide gli aveva offerto un caffè (avvelenato con benzodiazepine) in un bicchierino di plastica che gli causò un ricovero all’ospedale San Raffaele. L’uomo, privo di sensi, dopo l’assunzione della bevanda aveva avuto un incidente stradale. Durante le indagini la polizia aveva trovato nelle tasche della giacca della donna diversi blister di farmaci a base di benzodiazepine e circa 150 euro in contanti. 

Indagini chiuse

Dopo la condanna in primo grado emessa dal Tribunale di Monza per Tiziana Morandi, la 48enne brianzola soprannominata la mantide della Biranza, alla pena detentiva di 16 anni e 5 mesi di reclusione per i fatti commessi a distanza di poco tempo tra Roncello e Bellusco, ora la stessa Procura di Monza chiude l’inchiesta sulla mantide bis della Brianza, ovvero la 40enne cubana arrestata lo scorso gennaio per rapina con l’accusa di aver narcotizzato due uomini a Cornate d’Adda, provincia di Monza e della Brianza.

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Lindys, la mantide-bis della Brianza, chiuse le indagini (@facebook) milano.cityrumors.it

La donna seguiva lo stesso identico schema della “collega” 48enne Morandi. Il pubblico ministero Cinzia Citterio ha concluso le indagini preliminari nei confronti di Lindys Perez Filip. La 40enne, senza fissa dimora, ma con una casa in prestito in Brianza, agiva a Cornate. Nel comune brianzolo una settimana prima di essere arrestata la mantide aveva incontrato il tassista Milanese di 52 anni e in auto l’aveva prima drogato con il caffè corretto e poi derubato di 650 euro.

Le due vittime

Il tassista 52enne si era accorto del furto dopo l’incidente stradale in auto dal marsupio e dalla sparizione dei soldi e aveva denunciato la rapina. Poi, a fine gennaio il secondo episodio, molto più grave. Vittima sempre un uomo, questa volta un 66enne di Trezzo sull’Adda. L’incontro sempre in un’auto ma il piano della mantide non va a segno, perché il caffè “corretto“, portato dalla donna in un thermos e servito all’uomo entra in circolo troppo  in fretta.

il 66enne ha un grave malore, interviene l’elisoccorso e scatta il ricovero. Si salva per miracolo. Entrambi gli uomini caduti nel gioco della mantide rischiano la vita. Raccontano agli investigatori che avevano conosciuta la cubana in un sito di incontri con lo pseudonimo di “Beatiful F“.

Nella perquisizione in casa i carabinieri trovano un flacone di benzodiazepine. Lei avrebbe dichiarato che in Bolivia faceva la fisiatra. Nel corso delle indagini dei carabinieri della Compagnia di Vimercate sono poi uscite altre tre denunce. Sempre uomini, sempre lo stesso modus operanti messo in atto dalla 40enne.

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Chi è l’altra cubana?

Lindys Perez Filip avesse una complice. Questo perché la 40enne, nei bar della zona dove entrava in azione, veniva sempre vista in compagnia di un’altra donna di origini cubane. 

Sulla donna sono ancora in corso accertamenti approfonditi. E le indagini proseguono anche sulla sistemazione della 40enne nel comune di Cornate. Pare che la mantide vivesse in casa con un uomo, ma al momento, non è chiaro se i due avessero una relazione sentimentale o se l’uomo non fosse altro che il coinquilino (proprietario dell’immobile) che le avrebbe subaffittato la camera, e dunque, estraneo ai fatti.

Ora, dopo la chiusura dell’inchiesta, la 40enne può presentare memorie difensive o farsi interrogare in Procura prima che la pm prosegua con una richiesta di rinvio a giudizio che appare scontata.

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