Celle sfasciate e detenuti asserragliati all’interno del cortile. La rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano è andata in scena oggi pomeriggio. Una settantina i minori che si sono ribellati
La rivolta messa in atto da oltre 70 giovani detenuti è andata in scena nel pomeriggio di oggi, mercoledì 29 maggio, nel carcere minorile Beccaria di Milano. L’istituto penitenziario noto alle cronache per i recenti episodi di abusi sui minorenni detenuti al suo interno.
La causa della ribellione di oggi pomeriggio prende le mosse a seguito di una sanzione disciplinare nei confronti di un detenuto. I minori hanno così deciso di agire asserragliandosi nel cortile del carcere e non rispondendo agli ordini degli agenti Penitenziari di rientrare all’interno delle celle.
La rivolta al Beccaria
Dopo aver sfasciato l’interno di alcune celle, diversi detenuti si sono sbarrati nel cortile interno dell’istituto penitenziario minorile, con l’obiettivo di portare avanti un’azione dimostrativa.
Secondo quanto riferisce il Giorno, sarebbero stati circa una settantina i giovani carcerati che hanno deciso di rimanere nel cortile violando gli ordini delle guardie carcerarie di rientrare all’interno della struttura. I detenuti non hanno dato alcun cenno di voler collaborare alle richieste di tornare nelle celle da parte dei poliziotti penitenziari.
La rivolta è durato solo alcuni minuti ma in quel lasso di tempo diverse sono state le volanti della Polizia di Stato che sono intervenute con agenti in assetto antisommossa con scudi e caschi.
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Il motivo
La sommossa organizzata dai detenuti è durata solo pochi minuti e il motivo alla base della rivolta sarebbe da attribuire a una sanzione disciplinare inflitta a uno dei detenuti, non accettata dal minore. Questo avrebbe provocato il rifiuto di eseguire gli ordini degli agenti Penitenziari e il successivo tentativo di devastazione ad opera di altri reclusi.
Secondo quando viene riferito da fonti sindacali, solo ieri, martedì 28 maggio, un detenuto definito “psichiatrico” avrebbe tentato di aggredire tramite strangolamento un agente dopo essersi era recato in ufficio matricola per la notifica di un atto.
“Situazione grave”
Come ha reso noto Alfonso Greco, segretario del Sappe: “Erano circa 70 e la situazione è apparsa molto grave. Ci arrivano dal Beccaria segnali allarmanti di una crescente tensione. La situazione è molto critica e mi sembra evidente che c’è necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e regionali dell’amministrazione della Giustizia minorile, che assicurino l’ordine e la sicurezza in carcere tutelando gli agenti di polizia penitenziaria che vi prestano servizio”.
Mentre, secondo Donato Capece, segretario generale del Sappe la condotta dei giovani detenuti in rivolta risulta essere “irresponsabile e gravissima. Sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che la situazione al Beccaria è sempre ad alta tensione e la Polizia Penitenziaria continua a tenere botta, nonostante le quotidiane aggressioni”.
I problemi dell’istituto penitenziario, conclude Capece, come riporta anche SkyTg24: “sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento. È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al corpo di polizia Penitenziaria”.