Baby Gang di nuovo in carcere: ha violato i domiciliari. Perché c’entra il nuovo album

Si riaprono le porte del carcere per il trapper Baby Gang. Non è la prima volta che il cantante fa ritorno dietro le sbarre. Questa volta la motivazione riguarderebbe il suo ultimo album. La difesa: “La superficialità di questa motivazione lascia sbalorditi”

Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, cantante da milioni di follower ritorna in carcere. A deciderlo è la terza Corte d’Appello di Milano, dinanzi alla quale si terrà il processo per la sparatoria avvenuta nell’estate del 2022 e per il quale il trapper è accusato.

baby gang carcere
Il trapper Zaccaria Mouhib Baby Gang ritorna in carcere. Il cantante avrebbe violato i domiciliari pubblicando post del suo nuovo album discografico non autorizzati sui social (@instagram) Milano.cityrumors.it

Secondo i giudici l’imputato avrebbe violato gli arresti domiciliari per aver pubblicato sui social alcuni post contenenti foto del suo nuovo album discografico, ma non solo. Secondo il legale del giovane, l’avvocato Niccolò Vecchioni: “La motivazione è superficiale e assurda e lascia tutti sbalorditi“.

La motivazione dei giudici

Baby Gang era agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico da gennaio 2023 con condanne in primo grado a 4 anni e 10 mesi per una rapina e a 5 anni e 2 mesi per una sparatoria avvenuta nell’estate del 2022 in una zona della movida milanese. Secondo i giudici della terza Corte d’Appello di Milano, ora il trapper avrebbe violato le prescrizioni dei domiciliari con la pubblicazione sulla sua pagina social Instagram di diversi post legati alla pubblicazione del suo nuovo album.

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Il trapper Zaccaria Mouhib Baby Gang ritorna in carcere. Il cantante avrebbe violato i domiciliari pubblicando post del suo nuovo album discografico non autorizzati sui social (@Instagram) Milano.cityrumors.it

La procura generale ha chiesto l’aggravamento della misura cautelare contro il musicista, ritenendo, come si legge negli atti e riportati anche da la Repubblica, che il giovane avrebbe: “in particolare comunicato con un numero indeterminato di soggetti, pubblicando fotografie si Instagram, ove viene ritratto mentre impugna una pistola che punta verso l’obiettivo, ostentando il braccialetto elettronico”.

Il post

La notizia dell’arresto è apparsa nella pagina social di Baby Gang gestita dai suoi manager. Poco dopo una story sulla pagina Instagram dell’artista dove si legge: “Peccato che questa pagina sia gestita dal suo team e non da lui personalmente e che tutti contenuti qui pubblicati siano stati girati in occasione dei permessi rilasciati dagli stessi giudici che oggi hanno ordinato il suo arresto”.

Poi, ancora: “È tutto talmente assurdo che siamo costretti a pensare che si tratti di una scelta precisa, quella di silenziare un artista scomodo in un momento di massima visibilità. Siamo già al lavoro per rimediare a questa ennesima ingiustizia”. Infine, il post si conclude con un hastag che non lascia spazio ai dubbi: #freebabygang.

La difesa: “Motivazione superficiale”

I post incriminati dai giudici secondo la difesa erano tutti stati “autorizzati”. Niccolò Vecchioni, legale di Zaccaria Mouhib, ha dichiarato: “La superficialità di questa motivazione lascia sbalorditi dal momento che l’account social del cantante è gestito dal suo manager e il materiale pubblicato è stato realizzato in sessioni di lavoro che erano state autorizzate dalla stessa Corte di appello. Un provvedimento sintomo di schizofrenia giudiziaria avverso il quale faremo appello al Tribunale del Riesame”.

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Il nuovo album di Baby Gang

Il nuovo album del musicista milanese si intitola “L’angelo del male”. All’interno dell’album molte le collaborazioni con artisti noti come La Furia, Ernia, Rkomi, Rocco Hunt, Fabri Fibra. Non manca neanche Simba La Rue, coinvolto con il trapper nella sparatoria del 2022 e condannato in primo grado e ai domiciliari per aver violato gli orari imposti dell’obbligo di dimora.

Tra gli altri artisti anche Niko Pandetta in carcere con l’accusa di spaccio di droga ed evasione. Nelle note che accompagnano l’uscita dell’album, si legge: “L’album è il manifesto di Baby, un racconto del bene e del male delle esperienze vissute dall’artista. Una descrizione del brutto e del bello che la vita gli ha messo davanti. Attraverso testi crudi e sinceri e le produzioni Baby si fa portavoce di una generazione che sbaglia ma che è pronta a rialzarsi e a cambiare il mondo”.

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