Baby Gang, il trapper si pente davanti ai giudici: “Vi dico perché sono io la vittima”

Coinvolto in due processi, il trapper 22enne di Lecco Zaccaria Mouhib, in arte baby Gang, si dice “cambiato” davanti ai giudici. La Questura e la Procura di Milano chiedono 3 anni di sorveglianza

Il prossimo 26 aprile uscirà il suo primo album ma nel frattempo, il trapper lecchese, all’anagrafe Zacaria Mouhib, conosciuto al pubblico come Baby Gang, deve continuare ad affrontare le procedure giudiziarie richieste nell’ultima udienza dalla Questura e Procura di Milano.

Baby Gang
Il trapper Zaccaria Mouhib Baby Gang arriva al tribunale per il colloquio con il giudice Guido Salvini nell’ottobre del 2020 (ANSA) milano.cityrumors.it

Le misure di prevenzione nei confronti del giovane 22enne di Lecco ammontano a tre anni di sorveglianza. Il trapper ha rilasciato davanti ai giudici dichiarazioni spontanee in merito al suo attuale stato: “Sono cambiato, non ho mai sgarratouna prescrizione, ho fatto volontariato e non ho sbagliato nulla, solo le persone che ho frequentato in passato. Le vittime non sono le persone a cui ho sparato, la vittima sono io”.

Le parole del trapper

La misura di prevenzione richiesta dalla Procura e dalla Questura di Milano sul caso del trapper Baby Gang è “3 anni di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno”. Il cantante è già condannato in due processi a Milano, tra questi uno sulla sparatoria avvenuta in corso Como nel capoluogo lombardo nel luglio del 2022, e tornato nei mesi scorsi agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

laura ziliani
Il trapper Zaccaria Mouhib Baby Gang arriva al tribunale per il colloquio con il giudice Guido Salvini nell’ottobre del 2020 (ANSA) milano.cityrumors.it

Il 22enne lecchese si è difeso davanti ai giudici della Sezione autonoma misure di prevenzione che dovranno decidere sul suo futuro. Con il supporto del suo legale, l’avvocato Niccolò Vecchioni, il trapper ha detto, come riporta anche il Giorno: “Pesa il mio nome ‘Baby gang’ la vittima sono io, arrivo da una situazione non facile, sono cambiato e volevo andare a Sanremo quest’anno”.

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La risposta del giudice e la richiesta del legale

Dopo le parole del trapper lecchese la giudice Maria Gaetana Rispoli ha risposto alle dichiarazioni rilasciate spontaneamente dal giovane, dicendogli: “Lei deve dare il buon esempio, non il cattivo esempio, lei ha una grandissima responsabilità, la ascoltano milioni di ragazzi e io le faccio la paternale non la pistola, non le armi, non la cocaina, perché lei ha la possibilità di cambiare la mentalità, lei è riuscito a fare di tutto, trovi un modo”.

Nel frattempo la prossima udienza è stata rinviata al prossimo 20 giugno 2024. L’avvocato Niccolò Vecchioni ha chiesto ai giudici di ascoltare proprio in quella data (20 giugno) il conoscente del suo assistito che sarebbe stato ferito da Baby Gang a fine gennaio con un’arma da fuoco poiché sarebbe stato proprio questo episodio a far tornare agli arresti domiciliari il trapper mettendo a rischio anche i suoi prossimi concerti già sold out.

Sull’aggressione il 22enne ha sempre dichiarato di aver agito per legittima difesa ad un’aggressione nei suoi confronti. Infine, come ribadisce ancora il Giorno: “per il fatto i giudici della settima penale – che hanno già condannato Baby Gang a 5 anni e 2 mesi nel processo della sparatoria in corso Como di luglio 2022 – hanno aggravato la precedente misura cautelare dell’obbligo di dimora a Lecco, dove Zaccaria vive”.

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