Dopo il Veneto e il Piemonte ora è la volta della Lombardia colpita da Fleximan. L’ennesimo autovelox è stato distrutto. Ecco cosa rischia il responsabile dei danneggiamenti e chi lo applaude sui social
La strage degli autovelox sta colpendo diverse regioni del nord Italia e sembra non arrestarsi. Dal Veneto al Piemonte passando per la Lombardia cresce il numero di pali tagliati e abbattuti, che inermi giacciono sul ciglio delle Statali.
L’hanno ribattezzato Fleximan, e ricorda un po’ il giustiziere del famoso film diventato un cult del cinema mondiale “V per Vendetta”. Ma in salsa nostrana. Non è neanche detto che dietro l’abbattimento degli autovelox in giro per le città ci sia un solo uomo. Forse l’autore ha dei complici. Su questo ancora si sta indagando.
Fleximan è arrivato in Lombardia e più precisamente in provincia di Bergamo. E’ proprio qui, sulla statale 42 nel comune di Albano Sant’Alessandro, direzione Lovere, che è stato tranciato di netto un altro palo dell’autovelox fisso.
L’episodio è il secondo dopo quello accaduto a Martignana di Po, in provincia di Cremona e confermerebbe che anche la Lombardia potrebbe essere caduta vittima di una serie di danneggiamenti sugli autovelox da parte di Fleximan così come è accaduto già con il Veneto e il Piemonte.
Nelle ultime settimane sono i casi di danneggiamento degli autovelox finiti nel mirino del presunto vandalo sono già una decina: di questi 13 sono in Veneto, uno anche in Piemonte. Gli investigatori stanno cercando di capire se dietro questi episodi che si stanno moltiplicando negli ultimi tempi vi sia un unica persona in azione, oppure per senso di emulazione vi siano più persone all’opera, magari in contatto tra loro attraverso qualche gruppo social.
Il procuratore di Treviso Marco Martani sulla vicenda degli autovelox distrutti ha ipotizzato che le approvazioni e le esortazioni social a replicare gli atti di “Fleximan” contro gli autovelox potrebbero configurare l’accusa di apologia di reato. In risposta all’ultimo episodio registrato nel trevigiano Martani risponde che è stato classificato dalla Procura come “danneggiamento aggravato”.
Il comportamento degli utenti che hanno approvato le gesta di Fleximan potrebbe configurarsi con il reato di “difesa o esaltazione di fatti o comportamenti illeciti o comunque contrari alle leggi”, così come previsto e sanzionato dal codice penale.
L’apologia di reato secondo il codice penale riguarda l’istigazione a delinquere. Ma cosa rischia l’autore materiale del danneggiamento? Come riporta QuiFinanza: nel nostro Paese, “distruggere beni mobili altrui comporta una sanzione amministrativa da 100 a 8000 euro”. Inoltre, il danneggiamento aggravato persiste se si danneggiano oggetti legati alla “pubblica fede”, come appunto gli autovelox sulle strade. Ma, una sentenza del tribunale di Firenze del 2005 ha stabilito che “distruggere un autovelox non è reato”. Quello che viene applicato in tal caso è solo l’articolo 15 del Codice della strada, con una semplice multa che va da 42 a 173 euro.
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I casi sono partiti dalla regione Veneta dove, ad oggi, risultano abbattuti ben 13 autovelox. L’ultimo atto vandalico registrato risale a questa notte, 23 gennaio, in provincia di Padova. Lungo la strada del Piovego, all’altezza del comune di Villa del Conte è stato tagliato con un flessibile un dispositivo per la misurazione della velocità.
Le indagini degli investigatori sono in corso per tentare di rintracciare possibili tracce ed elementi riconducibili all’esecutore materiale del danneggiamento. Si tratta dell’ennesimo episodio che interessa il padovano dopo quelli avvenuti ad agosto scorso a Cadoneghe e più recentemente a Tribano e Carceri.