Truffa in pieno centro a Milano: l’allarme sui “trasfertisti” del gioco delle tre tavolette. La turista che ha perso 3.000 euro e le indagini della Polizia Locale
Un dramma finanziario si consuma in pieno giorno, sotto gli occhi dei turisti ignari. Nel cuore dello shopping milanese, tra via Torino e via Dante, è in atto una truffa sofisticata e spietata: il “gioco delle tre tavolette”. Una messa in scena degna del teatro dell’inganno, che ha già fatto migliaia di vittime. L’ultima in ordine di tempo è una turista australiana che ha puntato – e perso – l’incredibile cifra di 3.000 euro.

“Stanno giocando. Il banco è aperto.” Questa è la chiamata che, ogni giorno, mobilita gli agenti del Nucleo operativo Duomo della Polizia Locale. Arrivati in via Torino, si trovano di fronte al copione consolidato: un tappetino per terra, tre bicchierini da muffin, una pallina di gommapiuma. Il “banchiere” mescola, il pubblico scommette, e la trappola scatta.
La realtà è agghiacciante: vincere è letteralmente impossibile. Il trucco non è nella velocità, ma nella maestria del banchiere che, sotto i bicchierini, usa il pollice per schiacciare la pallina e sfilarla, lasciando il coperchio vuoto. Chi scommette è destinato a perdere, convinto di essere stato solo sfortunato.
Il fenomeno non è opera di singoli, ma di vere e proprie “batterie di trasfertisti” che operano con una precisione militare. Si muovono in gruppi di 8-10 persone, per lo più di origine rumena, che cambiano ogni due settimane per non lasciare tracce. Non sembrano avere legami stabili in Italia, ma viaggiano come professionisti del crimine, già “pizzicati” in altre città turistiche come Rimini.
L’organizzazione criminale: i “trasfertisti”
Il successo della truffa si basa sulla perfetta divisione dei ruoli. Ci sono i Bonificatori/Pali, che sono quattro o cinque persone che sorvegliano l’area per segnalare l’arrivo delle forze dell’ordine e garantiscono vie di fuga rapide.

Poi c’è il Banchiere, ossia l’uomo che esegue il gioco, con destrezza manuale. Infine, i Finti Giocatori (Shills). Si tratta di quattro o cinque complici che si fingono turisti incuriositi. Sono loro i primi a puntare (giocata minima 50 euro) e gli unici che, di tanto in tanto, vengono fatti vincere per attirare l’attenzione delle vere vittime. Spesso, le donne della banda fungono da cassiere.
Per la Polizia Locale, combattere il fenomeno è una priorità assoluta. Sotto la guida del comandante Gianluca Mirabelli, gli agenti del Nucleo Duomo operano in borghese, “osservano dall’alto, dai negozi,” e si muovono con discrezione. L’obiettivo primario è la prevenzione, intervenendo prima che i passanti possano scommettere.
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I risultati sono impressionanti. In soli quattro mesi, sono state denunciate 125 persone (come i cinque bloccati sabato), emessi 129 ordini di allontanamento e sequestrati 9.340 euro di denaro proveniente dalle scommesse. Il reato contestato è l’esercizio di gioco d’azzardo.