Leao e Theo Hernandez non partecipano al cooling break del Milan e scoppia il caso: nessuna multa per loro, ma il mercato chiama.
Leao e Theo Hernandez non partecipano al cooling break del Milan durante la partita con la Lazio. Dall’Olimpico scoppia il caso: tutti si chiedono se sia stato il caso di snobbare Fonseca mentre parlava. Un atteggiamento che potrebbe aver minato la tranquillità dello spogliatoio e messo in atto meccanismi non proprio facili da gestire.
Questo significa che tante questioni dovranno essere ridiscusse. Dentro e fuori Milanello. La prima è cosa succederà ai due ribelli del gruppo: la risposta è niente. Nessuna multa da parte della società. Il caso è chiuso, ma soltanto perchè la prestazione in campo dei singoli ha reso come avrebbe dovuto, malgrado il pareggio finale.
A chi dice che forse Leao e Theo Hernandez avrebbero avuto bisogno di una “ramanzina” risponde Ibrahimovic asserendo che ci sarebbe stato un fitto colloquio tra loro tre. Non certo dai toni amichevoli: lo svedese, da dirigente, deve aver fatto valere i propri gradi. Anche per difendere l’allenatore da una situazione non proprio piacevole.
E poi c’è il mercato: i due, adesso, restano sulla graticola. Non lasciano il Milan perchè c’è una parte di campionato e coppe da portare avanti, ma la dinamica resta in bilico. Questo atteggiamento rinunciatario da parte di due senatori rossoneri potrebbe voler dire che non credono nel progetto di Fonseca? La risposta dovrà essere data in tempi brevi.
Liberarsene adesso, a Milanello, non sembra essere la priorità. Quindi i due devono cambiare atteggiamento oppure aprire la porta del centro sportivo rossonero per chiudersela alle loro spalle. Senza esitazione, ma con la possibilità di non trovare un’altra sistemazione subito. Qui si apre un’altra questione: il rinnovo di Theo non è scontato.
Il Milan ha detto che non c’è fretta. La società conosce le posizioni del calciatore, ma a questo punto urge una ridiscussione. Evidentemente non a tutti è chiaro dove voler arrivare. Il legame in rossonero scade nel 2026, ma se non vengono chiarite alcune cose potrebbe esserci addirittura un addio anticipato. Magari in estate.
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Discorso più complicato per Leao che ha una maxi clausola rescissoria (175 milioni di euro pagabili in tre anni) a scongiurare l’addio, ma se certi atteggiamenti dovessero ripetersi – ossia snobbare l’allenatore e non seguire le direttive di squadra – tutto potrebbe cambiare e le sirene arabe potrebbero tornare a squillare insistentemente. Il Diavolo è tentatore, ma sa essere anche spietato se la situazione lo richiede. L’esempio di Theo Hernandez e Leao potrebbe essere l’occasione per dimostrarlo ulteriormente.