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Milano, c’è ok per accedere camini e stufe: cosa si rischia senza la certificazione ambientale

Milano, attenzione alle stufe e ai camini: ecco quando non possono essere accesi e cosa si rischia se si contravviene alle regole.

La Lombardia è una delle regioni italiane che si caratterizza per la stretta su l’accensione di generatori di calore a biomassa legnosa, di questa categoria fanno parte stufe, caminetti, caldaie alimentate con pellet, cippato o legno.

Camini accesi, pioggia di multe a Milano (milano.cityrumros.it)

Il Decreto Ministeriale 186 del 2017 va proprio a delinerare quale sia la classe ambientale che questi apparecchi a biomassa legnosa devono rispettare per poter essere accesi. A ciascun generatore viene attribuita da una a cinque stelle sulla base del volume di emissioni che emette: più stelle presenta il generatore e minori saranno le sue emissioni.

Camini, stufe e caminetti a Milano: situazione critica

È possibile accendere a Milano camini, stufe e caminetti? La risposta non è così scontata. In caso di impianti già installati il loro utilizzo è concesso solo nel caso in cui abbia ottenuto una classificazione di almeno tre stelle. Il numero di stelle va ricercato sul Certificato Ambientale che per legge deve accompagnare questi generatori, il quale viene fornito obbligatoriamente per tutti i nuovi impianti dai produttori.

Camini e stufe, c’è la stretta a Milano (milano.cityrumros.it)

Nel caso in cui si vuole istallare un generatore di calore a biomassa legnosa bisogna accertasi che il suo Certificato Ambientale riporti almeno 4 stelle, per i nuovi impianti infatti è salito il limite obbligatorio.

Esistono poi delle deroghe per l’accensione degli impianti che riportano sul proprio certificato meno di tre stelle:

  • Impianti con efficienza energetica elevata, il cui valore varia a seconda del materiale utilizzato: deve essere del 75% se alimentata a legna e dell’85% se alimentata a pellet.
  • Fino al 15 ottobre 2024 si potranno utilizzare ancora impianti con scarsa efficienza energetica qualora siano l’unica fonte di riscaldamento presente nell’abitazione.
  • Impianti di piccole dimensioni (fino a 10kW) utilizzati per scopi ricreativi.
  • Impianti storici installati in edifici vincolati da tutela.
  • Stufe ad accumulo progettate e realizzate direttamente in loco o integrate nell’edificio.

Va poi prestata molta attenzione alle limitazioni a cui possono essere soggetti gli impianti a biomassa legnosa nel corso dell’anno. Quando i limiti di qualità dell’aria in atmosfera superano certi picchi per più giorni consecutivi vengono emanate delle allerte nelle quali viene istituita anche una limitazione d’uso degli impianti fino a tre stelle.  Per controllare gli avvisi e la qualità dell’aria bisogna collegarsi al portale Info Aria della Regione Lombardia.

Il Comune di Milano ha il compito di controllare il rispetto delle norme nell’ambito delle ispezioni sugli impianti termici. Chi viene trovato in fallo rischia una sanzione che varia da 500 a 5.000 euro, in conformità all’articolo 27, comma 4 della legge regionale 24/2006.