Teatro alla Scala: il successo della prima “opera in concerto”, La Traviata di Verdi

La prima versione de “La Traviata” di Giuseppe Verdi è tornata alla Scala dopo lunga assenza sotto forma di concerto.
Ad assistere all’evento c’erano settecentoquaranta spettatori, tanti quanti ne consente la normativa anticovid. Un pubblico disciplinato anche nell’accesso, con poche code, al bar del Teatro riaperto per l’occasione.
Le repliche sono previste dal 15 al 28 settembre con la direzione del maestro Zubin Mehta e gli interpreti Maria Rebecka, Leo Nucci e Atalla Ayan.
Per il Teatro si è trattato della prima rappresentazione di “opera in concerto” con la scena occupata solo da due poltroncine, un leggio, un divanetto e da qualche effetto-luce.
Dello stesso tenore saranno anche le repliche dedicate ad Aida.
Il primo allestimento scenico tradizionale dovrebbe invece essere per Bohème a novembre.
Un lento ritorno alla normalità per la Scala che aveva già ripreso l’attività in teatro con la Nona Sinfonia di Beethoven diretta da Riccardo Chailly prima per il solo personale medico e poi per tutti gli altri spettatori.

Proprio in quella occasione il sovrintendete Dominique Meyer si era rivolto alla politica con la richiesta di ampliare i posti disponibili in teatro e favorire la ripresa della vita culturale.
Il Teatro, tra spettacoli sospesi e mancanza di pubblico straniero, si trova a fare fronte a una difficile crisi economica. Per il momento, è riuscito a contenere il danno economico grazie agli sponsor ma lo stesso Meyer, solo qualche mese addietro, non aveva escluso la necessità di un aiuto anche da parte dello Stato.

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