E’ apparso sulla facciata di un condominio di corso XXII marzo a Milano il poster pubblicitario firmato Weroad che ha scatenato il caos tra gli automobilisti in città. Ecco qual è il vero significato del messaggio pubblicitario
Nei giorni scorsi sulla facciata di un condominio di corso XXII marzo a Milano è apparso un poster pubblicitario che ha recato scalpore (e divertimento) tra gli automobilisti ma che ha, anche, indispettito i residenti per il rumore provocato dalla risposta al messaggio pubblicitario provocatorio da parte di chi era al volante del suo mezzo.
Parliamo dell’ultima campagna di comunicazione lanciata e firmata da Weroad, azienda leader nel mondo dell’organizzare viaggi, con la particolarità di programmare viaggi tra turisti che non si conoscono tra loro. Il cartellone apparso nel capoluogo Lombardo portava un chiarissimo ed esplicito invito scritto a caratteri cubitali nero su bianco: “Suona il clacson se hai bisogno di una vacanza”.
La pubblicità che ha lasciato il segno a Milano
Il poster pubblicitario non è passato inosservato perché sono stati tantissimi gli automobilisti che hanno deciso di rispondere a suon di clacson dopo aver letto la frase provocatoria lanciata da Weroad. Seppur la campagna di comunicazione è stata un successo secondo quanto riferito dal cofondatore della società e chief marketing officer Fabio Bin, il mega cartellone è stato modificato.
Troppe le critiche dai cittadini che hanno lamentato del rumore assordante e continuo provocato dai colpi di clacson degli automobilisti che “rispondevano” affermativamente al messaggio pubblicato dall’azienda di marketing. Così, dopo pochi giorni dalla comparsa del poster e il fermento dei clacson degli automobilisti su corso XXII marzo è ritornata la normalità.
Il successo della campagna di marketing
A raccontare la buona riuscita della campagna è stato su LinkedIn, Fabio Bin, cofondatore della società Weroad che ha affisso il grande manifesto che invogliava gli automobilisti stressati a suonare il clacson se anche loro avevano bisogno di staccare la spina e partire per una vacanza.
Il capo dell’ufficio marketing Fabio Bin ha spiegato in un post accompagnato da un video con la ‘didascalia’ audio on su LinkedIn l’obiettivo della strategia di marketing dietro al poster affisso a Milano: “Volevamo complementare la campagna che abbiamo in questo momento sui mezzi pubblici a Milano e andare ad attirare la giusta attenzione anche di chi utilizza l’auto ma evitando spazi di billboard classici che nel traffico dei pendolari rischiano di passare inosservati tra i tanti”.
“Quindi, abbiamo speso settimane per trovare il giusto impianto per dimensione e posizionamento che fosse in grado di attirare per una campagna poco acusticamente sostenibile ma che non passasse inosservata. No, è tutta una balla. È che abbiamo avuto una possibilità di last minute con poche ore per produrre la creatività, così abbiamo improvvisato. Pare che abbia funzionato”.
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La frase cancellata
La campagna pubblicitaria ha funzionato, anche troppo. Sono stati diversi i cittadini che hanno postato il video sui social. Alcuni divertendosi altri spiegando le implicazioni sull’inquinamento acustico e sul disturbo alla quiete pubblica.
Tutti problemi che sono stati segnalati dai residenti proprio nel post pubblicato sul social dallo stesso Bin. Così l’azienda ha deciso di sostituire la frase oggetto di discussione “suona il clacson” con una meno incisiva ma più tranquilla: “prenota un Weroad”.
@totalmarketing___ Suona il clacson se hai bisogno di una vacanza ✈️🚗 Ecco il geniale claim della nuova #campagnamarketing di @WeRoad Italia ✈️ a Milano Ovviamente i clacson sono stati suonati eccome dai guidatori che hanno visto questo #ambientmarketing 😇 E tu, avresti suonato? #marketing #marketingitalia #totalmarketing #weroad ♬ La tua canzone – Sped up – Coez