Robinho: confermata la condanna per stupro

Condanna confermata con l’accusa di stupro per l’ex calciatore del Milan Robson de Souza Santos, in arte Robinho e per l’altra persona indagata con lui, Ricardo Falco.

La condanna è pari a 9 anni di carcere oltre al versamento alla vittima di 60 mila euro di risarcimento ciascuno.
I due si trovano in Brasile dove il calciatore era tornato per chiudere la carriera e dove il caso è riesploso per la pubblicazione di alcune intercettazioni telefoniche riferite a quell’episodio.

I fatti risalgono al gennaio del 2013 e si svolgono in una discoteca di Milano dove la ragazza di origine albanese, che già conosceva il calciatore, sta festeggiando il compleanno. Dopo che le sue amiche se ne sono andate e il calciatore ha riaccompagnato a casa la moglie, si ritrovano in 5, in compagnia della ragazza.
La fanno ubriacare e poi abusano di lei nel guardaroba del locale stesso. Vengono fermati solo Robinho e l’amico. Gli altri responsabili sono ancora irreperibili.

La sentenza della corte di appello ha dunque confermato le richieste dell’accusa.
La difesa, invece, aveva presentato un dossier a supporto della innocenza di Robinho che puntava a dimostrare che la vittima era dedita all’alcool e quella sera il suo stato psico-fisico era già alterato.

ll sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser nella sua requisitoria ha parlato delle intercettazioni telefoniche a sostegno delle accuse sottolineando che i colpevoli si riferivano alla vittima “con epiteti (…) e termini spesso crudi e sprezzanti, segni inequivocabili di spregiudicatezza e quasi di consapevolezza di una futura impunità”.

Nel frattempo, la squadra del Santos dove era tornato a giocare in Brasile gli ha rescisso il contratto.

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