Ricorrono oggi 48 anni esatti dalla strage di Piazza Fontana, l’attentato terroristico avvenuto all’interno della Banca dell’Agricoltura in cui persero la vita 17 persone e ne vennero ferite altre 89 a causa dello scoppio di un ordigno. Era il 12 dicembre 1969, il giorno di un evento che ha colpito in maniera tragica la città e il Paese.
“Il percorso della verità va perseguito per giungere a un traguardo atteso dai familiari e da tutti gli italiani – ha detto oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nelle dichiarazioni riportate dall’Ansa – La atroce strage di piazza Fontana provocò morti innocenti e sofferenze, sconvolgendo la coscienza civile del Paese, e proiettando sulla nostra democrazia l’ombra di una grave minaccia eversiva. Nel giorno della ricorrenza desidero esprimere solidarietà e vicinanza ai parenti delle vittime, ai loro discendenti, agli amici e ai tanti che negli anni ne hanno onorato la memoria con l’impegno civile, con la tenace ricerca della verità , con la testimonianza offerta ai più giovani. Il tempo trascorso non può ridimensionare la profondità delle ferite e la portata dell’attacco rivolto alle istituzioni. L’attentato di piazza Fontana segnò l’inizio di una terribile catena di sangue e di terrore, condizionando la stessa vita democratica e costringendo il Paese a piangere per altre, assai numerose, vite spezzate”.
La strage è stata infatti al centro di una vicenda processuale tra le più controverse della storia d’Italia. Al termine di innumerevoli indagini e udienze, infatti, nel 2005 i parenti delle vittime sono stati condannati dalla Cassazione a pagare le spese processuali, sebbene nella sentenza di assoluzione per Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni i giudici abbiano riconosciuto le responsabilità di Ordine Nuovo, di Franco Freda e di Giovanni Ventura, non più processabili perché assolti nel 1987 con sentenza definitiva.