Il problema riguarda soprattutto viale Corsica, dove in una sola sera 42 parcheggi erano occupati da auto in sharing. Cosa sta succedendo
Da un lato, i Comuni incentivano il car sharing così che si riduca la circolazione di mezzi a benzina o a diesel e, quindi, la città diventi sempre più verde e pulita. Dall’altro, però, tutte queste auto da qualche parte devono stare e va a finire che tolgono parcheggi ai cittadini, che non sanno più dove lasciare il proprio mezzo privato. A Milano la situazione sta esplodendo.
In viale Corsica a Milano, infatti, in una sola sera sono state contate ben 42 automobili in car sharing parcheggiate lungo la strada in posti che normalmente sarebbero occupati dai veicoli privati dei cittadini che abitano in zona. I cittadini, quindi, si sono lamentati: qual è la situazione.
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L’appello al Comune
I residenti della zona non hanno potuto passare sopra al problema, che gli causa notevoli problemi di parcheggio e quindi di comodità e sicurezza, nella vita di tutti i giorni. Le macchine, infatti, verosimilmente ogni sera vengono spostate e parcheggiate nelle aree in cui, al mattino seguente, ci si aspetta una maggiore richiesta di auto in sharing: questo, se da un lato è comodo, dall’altro crea dei disagi.
I cittadini, quindi, hanno prima scattato diverse fotografie per documentare la situazione e poi si sono appellati a Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia, il quale si è fatto portavoce del problema con l’amministrazione stessa mediante l’invio di una e-mail all’assessore alla sicurezza e all’assessore alla mobilità, Marco Granelli e Arianna Censi.
Le parole del consigliere
“Anche Enjoy fa altrettanto in zona San Siro. Evidentemente non hanno un garage a propria disposizione dove ricoverare le auto nel periodo di minor utilizzo. Si sa, le auto in sharing hanno la sosta libera sia sulle strisce blu che gialle, mentre dovrebbero pagare profumatamente un autosilo” ha spiegato De Chirico, definendo questa pratica “prepotente” e rivelando che il parcheggio delle auto in sharing è del tutto gratuita, quindi non frutta nulla al Comune.
“Evidentemente fino a oggi le aziende sono rimaste impunite perché il Comune chiude entrambi gli occhi visto che in qualche modo sono partner della battaglia contro l’auto privata. Prima di far pagare il doppio o il triplo la sosta dei suv sarebbe opportuno regolamentare la sosta di queste multinazionali” ha poi concluso.