Il blitz degli studenti del liceo ginnasio Giovanni Parini di Milano continua a far salire la tensione. E’ la sesta occupazione dell’anno nella città meneghina. Il preside barricato nell’ufficio: “Sono prigioniero politico”. Intanto un prof colpisce uno studente
Con questo inizio di settimana, la mobilitazione degli Istituti superiori milanesi giunge a quota un mese di occupazione. Questa mattina nel mirino della cronaca è il liceo classico Giovanni Parini, occupato dagli alunni in vista anche dell’imminente sciopero studentesco previsto per il prossimo 8 marzo.
L’istituto ginnasio è uno dei licei classici storici del centro di Milano e da oggi, lunedì 4 marzo 2024, è stato occupato dai liceali. Diversi momenti di tensione si sono registrati, soprattutto quando un professore dell’Istituto ha reagito con un’ombrellata che ha colpito uno studente che insieme alla massa di altri ragazzi stavano ostacolando l’ingresso nel liceo. I professori e gli studenti hanno iniziato a discutere in modo animato.
Preside barricato in ufficio
Non era ancora suonata la campanella in via Goito a Milano quando gli studenti del liceo Parini hanno appeso un grosso striscione con la scritta ‘Ministero della repressione e del merito x’ all’esterno dell’Istituto scolastico impedendo, in contemporanea l’accesso nella scuola a compagni e docenti.
A riuscire ad entrare nell’edificio è stato solo il preside del Parini, Massimo Nunzio Barrella, che al collettivo studentesco aveva già spiegato di aver intenzione di dormire nella scuola durante l’occupazione.
A seguito del blitz il preside si è affacciato dalla finestra del suo ufficio ubicato sopra l’entrata del grande portone d’ingresso dell’Istituto sotto alla quale erano riuniti gli studenti che non hanno accettato l’occupazione. Barella ha dichiarato a gran voce di essere un “prigioniero politico”.
Alta tensione all’ingresso
In un comunicato, gli studenti del Collettivo Rebelde, dopo aver occupato la scuola e avviato il programma di autogestione, hanno reso noto, come riporta stamattina anche l’ANSA le loro motivazioni.
“Prendiamo posizione contro gli abusi delle forze dell’ordine che ledono il diritto costituzionale di manifestare la propria opinione. Mostriamo inoltre il nostro supporto ai 18 feriti, condannando le recenti parole della Presidente del Consiglio Meloni, secondo cui “non devono scusarsi di niente”.
Nel comunicato la spiegazione delle ragioni della protesta che riguardano, tra le altre cose, anche le aspre critiche al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, alla “scuola individualista e competitiva” e all’alternanza scuola lavoro. E mentre gli studenti occupavano l’istituto, alcuni docenti cercavano di “sfasciare” il blocco messo in atto dagli alunni, senza però riuscire nell’intendo.
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Le richieste del Collettivo Rebelde
Tra le richieste degli studenti del Collettivo Rebelde indirizzate al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, anche il cambio del nome del ministero dell’Istruzione e del merito.
Secondo i liceali quel “merito è una proiezione di una scuola individualista e competitiva, dove il valore di una persona si misura in numeri”, riporta sempre l’ANSA. Altra richiesta rivendicata è maggiore sostegno psicologico, oltre che a una revisione del Pcto (ovvero l’ex alternanza scuola e lavoro) e infine, ma non per ordine di importanza, più attualità tra i banchi.
Tra i punti in agenda del Collettivo studentesco anche il conflitto israelo-palestinese e “le manganellate agli studenti”. Qui le motivazioni degli occupanti.