Shaymaa, una ragazza 18enne iscritta al terzo anno del liceo artistico Brera a Milano ha il diabete mellito di tipo 1, patologia autoimmune caratterizzata dalla distruzione delle cellule β pancreatichee che comporta solitamente associazione all’insulino-deficienza. A causa della sua malattia la ragazza è stata allontanata dalla scuola per 12 giorni e invitata a non andare in gita.
Il problema è sorto quando il medico ha chiesto alla scuola, per precauzione, di tenere disponibile una dose del farmaco salvavita glucagone, per eventuali crisi ipoglicemiche d’emergenza. Il liceo ha respinto la richiesta e chiamato subito i genitori affinché l’andassero subito a riprendere. Dopo aver trascorso 12 giorni a casa la Asl ha disposto di riammetterla. Ma non è tutto. Dopo aver pagato la sua quota di partecipazione le viene detto che non può prendere parte alla gita scolastica, rendendole indietro i soldi versati. La motivazione è data dal fatto che nessun professore si è reso disponibile a somministrare il glucagone in caso d’emergenza, tanto più in un luogo isolato della Sicilia. Tuttavia, la ragazza aveva consegnato un certificato medico in cui si attestava la completa autonomia della ragazza con l’insulina e una lettera in cui si sollevava la scuola da qualunque responsabilità rispetto alla terapia. Infine il farmaco salvavita non ha effetti tossici né alcuna controindicazione da sovradosaggio, deve solo essere somministrato come da specifica prescrizione medica. Ora la situazione è in mano agli avvocati.