Vista la situazione dei contagi – con la dominanza della variante inglese – e dei ricoveri in terapia intensiva, la Regione Lombardia, in accordo con il Ministero della Sanità, ha deciso di istituire una zona arancione “rafforzata” in tutta la provincia di Brescia e in alcuni comuni della bergamasca.
Nel provvedimento rientrano anche i comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Caleppio, Credaro e Gandosso in provincia di Bergamo e Soncino in provincia di Cremona.
La decisione è stata illustrata oggi in Consiglio regionale da Letizia Moratti, assessore al Welfare e vicepresidente della Regione e dal governatore Fontana che ha già firmato la relativa ordinanza.
Alla riunione era presente anche Guido Bertolaso, consulente alla vaccinazione per conto della Regione, che ha aggiunto: “I dati mostrano che a Brescia è evidente una terza ondata: è il punto che va aggredito e su cui bisogna intervenire immediatamente”.
Pertanto il nuovo direttore dell’assessorato al Welfare, Giovanni Pavesi ha deciso di elevare il livello di attenzione sulle terapie intensive nella zona interessata dal valore di tre a quello massimo di quattro.
La zona arancione “rafforzata” prevede:
– Il divieto di consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione come bar, pasticcerie e gelaterie;
– La chiusura delle scuole d’infanzia, elementari e medie;
– Il divieto di recarsi nelle seconde case;
– L’utilizzo dello smart working dove possibile;
– La chiusura della attività in presenza.
Solo la settimana scorsa, il comune bresciano di Castrezzato era stato dichiarato zona rossa per la presenza della variante inglese.