Antonio Tajani, attuale Ministro degli Esteri, si candida alle Elezioni Europee con Forza Italia. Il Segretario scioglie la riserva.
Tajani tra Roma e Milano. L’attuale Ministro degli Esteri arriva all’Hotel Parco dei Principi nella Capitale con la testa ad Arcore. Il pensiero è ancora a Silvio Berlusconi. Fondatore del partito e leader indiscusso che manca da un anno: la scomparsa dell’ex Premier, però, non cancella la volontà di uno schieramento.
L’ex Presidente del partito – di cui resta l’impronta anche dopo la sua dipartita – ha lasciato un codice che Tajani vuole portare avanti. Non per niente, Berlusconi Presidente rimane l’incipit della forza politica. Proprio da questa bisogna ripartire. Il Segretario di FI incassa il favore degli iscritti e prepara la strategia in vista delle elezioni di giugno: “Ho già avvisato Meloni e Salvini delle mie intenzioni, nel frattempo manterrò il mio impegno di Ministro”, ha detto a Parco dei Principi.
L’intenzione è quella di arrivare al 10% auspicando, successivamente, un 20% alle politiche. Sempre sull’onda degli stessi principi: autonomia differenziata, premierato e riforma della Giustizia. Tutto è possibile se c’è intesa e sembrerebbe proprio essere arrivata, dal momento che Tajani avvisa: “Mi candido alle Europee perchè, dopo che il popolo di Forza Italia mi ha sostenuto come Segretario, non potevo tirarmi indietro”.
Un atto d’amore, insomma, secondo lui, ma le proiezioni parlano chiaro. Il partito, successivamente alla morte di Berlusconi, è risalito di qualche punto percentuale nei sondaggi. In Abruzzo ha scavalcato la Lega di Matteo Salvini. A giugno si prepara a essere nuovamente un outsider. È finita l’età dell’oro, quella in cui Berlusconi la faceva da padrone, ma la compagine politica non ha perso il proprio smalto. Vuole dimostrarlo alle Europee, per questo Tajani non molla la presa.
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Anzi, in pieno stile Berlusconiano, stringe un nuovo “patto con gli italiani”. Difficilmente avrà la stessa efficacia del primo, ma può sancire una nuova era. Quella in cui Forza Italia torna a essere protagonista nelle dinamiche di Governo: Tajani può essere l’uomo in grado di fare da raccordo fra i tempi che furono e quelli che verranno, in una logica circolare che passa dalle Europee per arrivare a Palazzo Chigi non solo come “alleato” di Governo, ma anche come punto di forza su cui poter contare.