Costruire un reattore nucleare a Milano: l’idea di Salvini scatena le polemiche. La visione del leader della Lega e cosa ne pensa la politica lombarda.
Matteo Salvini crede fermamente che in Lombardia, nello specifico a Milano o nei dintorni, motivando la sua scelta con dichiarazioni che dividono la politica lombarda. Il leader del Carroccio si dice un “milanese convinto” nel proporre questa scelta per la città meneghina.
Un reattore per l’energia nucleare, da costruire a Milano, non è di certo una idea nuova: Salvini ne aveva infatti già parlato qualche tempo fa e ora lo ha riproposto, ancora una volta.
Cosa ha detto Salvini
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha spiegato che, in qualità di “cittadino milanese“, vorrebbe per la sua città “un reattore di ultima generazione“, ha dichiarato il maggior esponente politico della Lega. Ha scelto di chiarirlo ancora una volta nel corso di un evento organizzato a Rho: il suo intervento è stato appositamente denominato “L’Italia dei sì“.
Il ministro ha chiesto a gran voce che l’Italia torni a competere e lo faccia anche attraverso novità di questo tipo. “Questa legislatura può e deve essere quella che riporta l’Italia tra le nazioni sviluppate. Però siccome c’è la sindrome Nimby, io da milanese dico: facciamola a Milano. Sono convinto che sia una forma di energia pulita, sicura, che guarda al futuro“, commenta Matteo Salvini.
Il ministro dichiara che è necessario che l’Italia torni a competere. A detta del ministro Salvini sarebbero 56 le centrali nucleari in costruzione nel mondo, spera che la 57esima sia realizzata proprio in Italia, nel caso specifico a Milano.
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L’idea e le centrali del passato in Italia
Matteo Salvini parla della costruzione di una centrale nucleare (di ultima generazione). Il ministro chiede di sfruttare energia pulita e sicura volgendo lo sguardo verso il futuro. Per quanto riguarda il nucleare, intanto, in Italia sono stati funzionanti otto siti nucleari fino alla fine degli anni Ottanta.
Si tratta nella specifico del sito di Caorso (Piacenza), Garigliano e Latina (Caserta), Trino (Vercelli). A questi bisogna aggiungere l’impianto delle fabbricazioni nucleari di Bosco Marengo (FN- provincia di Alessandria) e gli altri tre impianti che, invece, si occupano di ricerca sul ciclo dei combustibili. In quest’ultimo caso si trovano a Casaccia (Ipu e Opec, provincia di Roma), Rotondella (ITREC, provincia di Matera) e Saluggia (Eurex, provincia di Vercelli).
Chi le gestisce
Le quattro centrali nucleari italiane e anche gli impianti del ciclo di combustibile sono controllati da Sogin, responsabile del loro smantellamento. Grazie alla Legge di Bilancio del 2018, infatti, proprio a Sogin è stato affidato il compito di decommissioning del reattore Ispra 1, complesso situato nel Joint Research Center (JRC) di Ispra (provincia di Varese).
Questo reattore nucleare in Italia sarebbe pronto entro il 2032, questo è almeno quanto ipotizzato da Salvini. Non si tratta in ogni caso della prima volta in cui lo dice: già in passato lo aveva proposto nei pressi del quartiere di Baggio, zona in cui il ministro vive.
La risposta di Sala
Giuseppe Sala ha parlato della proposta rilanciata da Salvini. “No e per una serie di motivi. Non voglio essere ideologicamente contrario. Non so se è una battuta o lo dice davvero, è chiaro che non è certamente nei nostri programmi. Non gli ho parlato, quando ci siamo visti non me ne ha fatto cenno“, conclude il sindaco di Milano.