Per vedere i compiti dei figli bisogna pagare: genitori in rivolta in Lombardia

Sorprendente quanto incredibile decisione presa da alcuni plessi scolastici lombardi che hanno messo una tassa per poter visionare i compiti in classe dei propri figli

Per vedere i compiti in classe dei propri figli, oltre milleseicento famiglie di alcune provincie lombarde dovranno presentare una formale richiesta di accesso agli atti e, in caso di parere favorevole, pagare un contributo economico. Una decisione, quella presa da alcune scuole primarie e secondarie, che ha scatenato la protesta dei genitori interessati, costretti a pagare un obolo fino a un euro per ogni elaborato.

Per vedere i compiti dei figli bisogna pagare: genitori in rivolta in Lombardia – Milanocityrumors.it

La decisione presa da alcune scuole di Brescia in Lombardia ha creato scompiglio tra i genitori. In pratica, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani locali, con una circolare firmata dai relativi dirigenti scolastici si stabilisce che “gli elaborati scritti degli alunni sono atti amministrativi e devono essere conservati in originale presso la sede istituzionale“. Una formula che non fa altro che confermare il fatto che i compiti in classe corretti dai relativi insegnanti non possono varcare i confini della struttura scolastica perchè documenti ufficiali. A meno di non fare precisa richiesta che, come tutti i documenti, prevedono il pagamento di una tassa.

Una decisione incredibile

Una decisione incredibile, fatta peraltro in punta di legge, che rivoluziona totalmente il rapporto scuola, alunni e famiglie, non ha mancato di scatenare un putiferio, con i genitori in rivolta contro alcuni dirigenti scolastici. In pratica nella città Brescia si dovrà presentare la richiesta di accesso agli atti ed effettuare il conseguente pagamento per consultare le verifiche dei propri figli.

Una decisione incredibile – Milanocityrumors.it

Insomma, i genitori desiderosi di approfondire l’andamento scolastico dei propri ragazzi e visionare gli errori compiuti nei compiti in classe, saranno costretti a pagare come quando si va in circoscrizione o presso un qualsiasi altro ufficio comunale per richiedere un atto ufficiale. Questa la decisione presa dal dirigente scolastico, in conformità con la nuova normativa dell’Istituto comprensivo Nord 2 di Brescia, che comprende le scuole primarie Sauro, Arici, Alighieri, Quasimodo e delle secondarie Virgilio e Pirandello. Un provvedimento che coinvolge circa 1.600 famiglie che ora dovranno pagare un contributo che va da 0,25 euro a un euro, per controllare i risultati dei compiti in classe dei propri figli.

Cosa dice la legge

Una decisione che ha scatenato polemiche roventi tra le famiglie delle scuole interessate che parlano di una burocrazia eccessiva e di una limitazione del diritto di seguire il percorso scolastico dei propri figli. Ma cosa prevede in realtà la legge? L’esame del documento richiesto è sempre gratuito. Tuttavia il rilascio della copia può prevedere il costo delle fotocopie o della digitalizzazione. La normativa prevede che appunto il costo della riproduzione sia a carico del richiedente, quindi in questo caso delle famiglie. La questione però è più profonda e ci si chiede fino a che punto le verifiche o i compiti in classe eseguiti dai ragazzi in classe possano essere considerati “documenti amministrativi” che devono essere intesi come “atti formativi interni soggetti a trasparenza completa”, tali quindi da richiedere il pagamento di una tassa.
Cosa dice la legge – Milanocityrumors.it – Ansa foto
Le scuole spesso hanno regolamenti interni che specificano la procedura, i tempi e gli eventuali moduli da compilare per l’istanza di accesso. La dirigente del plesso interessato tira dritta però per la sua strada e ha fatto sapere anche il tariffario preciso per richiedere quindi copia degli elaborati degli alunni. Il costo andrà da 0,25 euro per ogni foglio formato A4 per documenti che non necessitano di copertura di dati per altri soggetti, 0,50 euro per documenti formato A3 con le stesse modalità, mentre sarà di un euro il costo per documenti che invece necessitano della copertura dei dati di altri soggetti. La preside ha comunque infine sottolineato che “sarà sempre possibile la visione degli elaborati originali durante i colloqui individuali con i genitori per consentire la discussione pedagogica e l’analisi dettagliata degli errori, questo al fine di rendere meno stringente la necessità per i genitori di richiedere sistematicamente l’accesso agli atti”.

 

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