Un giro tra teschi giganti e corpi umani iperrealistici: c’è tempo ancora fino al 10 marzo per farlo, alla mostra nella Triennale di Milano.
Per la prima volta in Italia arrivano le opere dell’artista australiano Ron Mueck, nato a Melbourne, classe 1958. L’artista, specializzato nella scultura di opere iperrealistiche, ha installato sei delle sue opere in Italia grazie alla collaborazione della Foundation Cartier e la Triennale Milano. Solo quest’estate l’artista aveva esposto alcune sue opere a Parigi e non poteva a questo punto mancare una sua tappa tutta italiana. Tra la splendida architettura della Triennale Milano è possibile trovare sei sculture di uno dei più importanti scultori dell’arte contemporanea.
La nostra passeggiata nell’arte inizia con il gruppo scultoreo Mass (2017), un gruppo monumentale di cento teschi umani, rigorosamente iperrealistici ma dalla grandezza innaturale, sovrapposti uno sull’altro, quasi in modo casuale e disordinato. L’opera è stata originariamente realizzata per la National Gallery of Victoria di Melbourne, la città natale dell’artista, ed è la prima volta che viene riallestita fuori dall’Australia. Intorno ai teschi, tutti rigorosamente bianchi, gli sfondi e gli arredi sono tenuti al minimo, per mettere in risalto proprio gli enormi teschi, da sempre simbolo della fine, dell’immaterialità della vita, che accompagna l’uomo in diverse culture. Con la sua possente grandezza, l’autore rende il simbolo impossibile da ignorare.
Ron Mueck alla Triennale Milano: una mostra unica da vivere fino a marzo 2024
Il percorso continua con This Little Piggy e En garde (2023). La prima è una scultura di piccole dimensioni, che raffigura un gruppo di uomini in procinto di uccidere un maiale; anche in questo caso Mueck porta in sala una scena ordinaria e violenta al tempo stesso, inevitabile e quasi religiosa. Si tratta di un’opera ancora incompiuta, inusuale per l’artista che pone un’attenzione maniacale alle sue opere, il suo significato potrebbe essere cambiato nel tempo. Inusuale è anche En garde, un gruppo di tre cani mastodontici in pose differenti. Gli animali sono stati stampato in 3D e sono privi di dettagli, un contrasto inspiegabile con le sue riproduzioni del vero fin nel minimo dettaglio.
Infine sono esposte le opere Baby (2000) e Woman with Sticks (2009) due piccole sculture, e In Bed (2005), che riprende invece il filone delle grandi dimensioni delle opere precedentemente descritte. È in particolar modo l’inquietudine che si legge tra le pieghe della pelle dei tre soggetti umani a tenere gli spettatori incollati alla scena, quasi riflesso della realtà della vita umana. Con queste opere si conclude la visita alla mostra, che è stata inaugurata il 5 dicembre 2023 e che rimarrà aperta al pubblico fino al 10 marzo 2024.