Chiara Ferragni accusa l’ennesimo colpo basso del suo impero: gli articoli di cancelleria griffati rimangono invenduti a prezzi stracciati.
Chiara Ferragni ancora sotto con gli utili. Questo è quello che ha consegnato l’estate alla celebre imprenditrice: la donna prosegue a fare vacanze in giro per Italia ed Europa, ma l’economia non è altrettanto clemente. Le finanze sono da rivedere. Non si registra ancora nessun tracollo importante, ma le perdite in termini di vendita potrebbero generare conseguenze particolarmente difficili da gestire. Sono, nella fattispecie, già stati chiusi due negozi a Milano.
Inoltre la merce resta invenduta sugli scaffali. L’inizio della scuola, in aggiunta, è un periodo ulteriormente drammatico. Appena due anni fa i suoi articoli di cancelleria erano i più ricercati: l’occhio della Ferragni aveva un valore incredibile e ogni bambino o bambina agognava per avere determinati gadget.
Ora non è così: i quaderni della Ferragni restano svenduti. L’azienda ha deciso di abbassare notevolmente i prezzi, ma non sembra servire a molto. Resta tutto in mostra senza essere comprato. Un duro colpo da metabolizzare che la donna sta cercando di attenuare spedendo alcuni articoli a colleghi illustri affinché questi rilancino la “box” di prodotti sui social per invogliare il meccanismo commerciale. Non è più sufficiente. Ogni condivisione genera l’effetto boomerang.
La “febbre Ferragni” è finita. Ora la donna potrebbe reinventarsi: basta con l’imprenditoria, avanti (forse) con il cinema. La nota imprenditrice è in lizza per un ruolo nel film su Lamborghini. Nel frattempo però ci sono altre cose da risolvere: le sue aziende vanno ugualmente sostenute, altrimenti rischiano il posto altre centinaia di persone.
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Al pari di quelle che sono già state costrette ad abbandonare il business trovandosi un altro lavoro. Impresa non facile perchè Ferragni, oggi, anche sul Curriculum Vitae fa paura. Un timore con cui deve misurarsi anche la diretta interessata. Gli ombrelloni stanno per chiudersi, ma potrebbero riaprirsi presto vecchie cicatrici. In tutti i sensi.