Finito al centro dell’attenzione della Procura di Milano il nuovo progetto “Bosconavigli” dell’archistar Stefano Boeri. Presunte irregolarità nei lavori. Le accuse principali
“Bosconavigli”, il progetto urbanistico dell’estroso architetto Stefano Boeri era finito già nel mirino della Procura di Milano a febbraio scorso per alcune irregolarità nei lavori. Gli inquirenti da tempo stanno indagando sulle nuove costruzioni in città e proprio recentemente è stata depositata negli uffici della procura dal giurista Alberto Roccella e l’urbanista Maurizio Bracchi, la consulenza sul progetto di Boeri con le presunte irregolarità trovate.
Nello specifico sono tre quelle scritte, nero su bianco, che sono emerse dalle consulenze degli incaricati. Dall’altezza del progetto, ritenuta eccessiva dai tecnici, a due carte dello stesso progetto che mancano all’appello.
Secondo i consulenti incaricati dalla Procura, nel progetto dell’archistar Boeri al nuovo “Bosco” verticale di Milano sarebbero tre le irregolarità venute alla luce. La prima è il necessario “piano attuativo” per costruire, con gli annessi servizi per i residenti dell’area interessata.
La seconda irregolarità riguarda, invece, l’altezza della costruzione che arriva a 41 metri, superando così i 25 metri ritenuti il limite massimo per fare a meno del piano attuativo. Infine, la terza irregolarità (presunta) che riguarda l’assenza di una delibera di Giunta o del Consiglio comunale, con la convenzione urbanistica stipulata, invece, davanti a un notaio tra il privato costruttore e un dirigente comunale.
La consulenza effettuata dagli esperti si trova da qualche ora agli atti dell’inchiesta seguita dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardai di Finanza. Nell’indagine aperta si contesta l’ipotesi del reato di lottizzazione abusiva, per ora risulta a carico di ignoti. Dopo il deposito della consulenza e della relazione della Finanza, i pm procederanno con le iscrizioni nel registro degli indagati.
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Il fascicolo aperto sul progetto “Bosconavigli” è uno dei tanti portati avanti da ormai quasi due anni dai pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, team guidato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano sulla gestione urbanistica di Milano e che nel corso del temo ha portato anche a sequestri di cantieri di palazzi in costruzione.
Nello specifico il cantiere della nuova costruzione dell’architetto Stefano Boeri dovrebbe terminare entro il 2025. Il progetto, in cui la maggior parte degli appartamenti risultano già tutti venduti, prevede la trasformazione di un’area da 8mila metri quadrati dell’ex scalo ferroviario San Cristoforo, tra le zone di Tortona e i Navigli.
In pratica il progetto riprende l’idea del famoso grattacielo del professore del Politecnico, il “Bosco verticale”. È stato lanciato a settembre 2021 e vede coinvolto lo studio di architettura Arassociati, e per la progettazione paesaggistica AG&P greenscape. Come riporta anche MilanoToday, gli investitori riuniti nel gruppo Milano 5.0 è guidato dall’ingegner Marco Nolli con la sua EdilLombarda, Federico Consolandi, Andrea Rusconi, Arturo Iossa Fasano e Alessandro Landi. Nel complesso, l’investimento è pari a 60 milioni di euro per circa una novantina di appartamenti dislocati su 14 piani.