Ieri sera la prima data del concerto-evento di Cesare Cremonini a San Siro, quasi 60mila spettatori per uno show emozionante tra hit, sorprese e un amore dichiarato per Milano e ospiti d’eccezione: Luca Carboni ed Elisa
Si fa un gran parlare della fretta con cui alcuni nomi arrivano a San Siro, tempio della musica italiana e non solo del calcio per poi magari accusare un mezzo flop o non tornarci mai più.
A distanza di tre anni dal suo primo passaggio allo stadio di Milano ecco tornare Cesare Cremonini per due date sold out da tempo che lo definiscono una volta di più una certezza nel panorama pop italiano.
Qualche timore per un temporale annunciato che in effetti scarica su San Siro un violento acquazzone alle 20 in punto, mezz’ora prima dello show. Pioggia battente per quindici minuti. Il tempo di asciugare tutto e si parte con una ventina di minuti di ritardo.
Show inattaccabile al termine di una serata da incorniciare, non solo e non tanto per un pubblico presente, partecipe e non solo curioso ma anche per il confezionamento di un concerto davvero gradevole, che ha puntato moltissimo sulla scaletta e su un allestimento tecnologico imponente, forse appena troppo visual, ma di grandissimo impatto.
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Il concerto di Cesare Cremonini di ieri ha confermato ancora una volta il rapporto speciale che lega l’artista bolognese alla città di Milano. Un legame costruito negli anni, fatto di live sempre più spettacolari e di un pubblico che non ha mai smesso di sostenerlo anche nelle date al Forum, ormai undici in carriera.
Con quasi 60mila presenze registrate, il concerto è stato un vero e proprio evento pop. In scaletta tutti i grandi successi della sua carriera, con la giusta parentesi dedicata all’ultimo album – per altro molto bello – Alaska Baby, che ha aperto lo show e che ha decisamente convinto.
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Tra i momenti più convincenti dello show PadreMadre, proposta quasi all’inizio della scaletta, immancabile nei suoi show, che ha assunto un particolare significato per l’artista soprattutto dopo la scomparsa di papà Claudio, deceduto nel 2019. Cremonini dice di commuoversi sempre ogni volta che canta questa canzone: e in effetti si sente…
Lo show ha spaziato tra momenti energici e ballabili, con cori e coreografie da stadio, e altri più intimi, con uno spot che Cremonini ha affrontato da solo, al pianoforte, sul palchetto centrale: in questo contesto l’ex Lunapop ha cantato prima Vieni a vedere perché.
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Molto bella Acrobati, splendido il segmento tra Ora che non ho ipù te e La nuova stella di Broadway poi rilanciata da una festosa versione di Buon Viaggio. Ma lo show decolla dopo Ragazze Facili, brano nuovo che Cremonini dedica “a tutte quelle persone che si sentono in difficoltà…” per poi proporre in rapida successione Mondo, Logico e Grey Goose.
Quando il più sembra fatto arrivano le sorprese, tenute bene nascose: per Aurore Boreali, aperta da un affascinante tappeto di luci polari verdi e azzurre, sale sul palco Elisa, accolta da un’autentica ovazione e prossima a vivere il suo primo evento al Meazza.
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Ma è per San Luca che il pubblico di San Siro si commuove sul serio quando a salire sul palco è Luca Carboni che dopo avere affrontato una brutta malattia era da tempo che non tornava in scena. Vedere l’autore di Sarà un uomo così al centro della scena, così emotivamente coinvolto nella sua fragilità e così sinceramente emozionato di fronte all’affetto del pubblico, è stato davvero un momento speciale.
La festa si chiude con la dirompente 50 Special, Marmellata #25, Poetica e due bis annunciati, Nessuno Vuole essere Robin e Un giorno migliore.
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Cesare Cremonini ringrazia: “Milano mi ha adottato, mi ha fatto crescere artisticamente, e ogni volta che torno qui è come una prima volta – con un Cremonini visibilmente emozionato che chiude dicendo – grazie di cuore, siete sempre la mia ispirazione più grande”.
Stasera si replica.
BIS