Associazione per delinquere finalizzata ai reati di false informazioni a pm e calunnia. Sono queste le accuse a partire dalle quali sono iniziate le perquisizioni da parte della polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano ai danni di Massimo Mantovani, ex responsabile dell’ufficio legale dell’Eni e dirigente della società . Secondo il pubblico ministero Laura Pedio avrebbe messo in piedi un’opera di depistaggio per contrastare il lavoro degli inquirenti sui casi che hanno coinvolto la stessa Eni in Nigeria e Algeria.
All’interno della stessa indagine le Procure di Roma e Messina hanno effettuato quindici arresti con l’accusa di associazione a delinquere dedita alla frode fiscale, reati contro la pubblica amministrazione e corruzione in atti giudiziari. Tra le persone tratte in arresto figura anche Giancarlo Longo, ex pm della Procura di Siracusa, oltre all’avvocato Piero Amara e agli imprenditori Fabrizio Centofanti e Enzo Bigotti. I tre, secondo le indagini, avrebbero collaborato per creare un’indagine riguardo a un presunto piano di destabilizzazione ai danni dell’Eni. L’idea era quella di intralciare il lavoro della Procura di Milano.