Si chiudono con un arresto due episodi del tutto simili che hanno visto al centro di violenze fisiche, sessuali ed emotive due donne, prigioniere di un rapporto tossico
La crescente attenzione che viene dedicata alle cosiddette violenze di genere sta finalmente portando a dei risultati. Forse anche a una certa consapevolezza che fa sì che molte donne non si sentano sole e isolate nel loro dramma.
Lo dimostrano due episodi, distinti ma del tutto simili, che si sono concludi con altrettanti arresti nei confronti di uomini che avevano ridotto quasi alla schiavitù emotiva le proprie compagne.
Entrambi gli episodi sono avvenuti a Lecco. Le forze dell’ordine hanno tratto in arresto un uomo di 42 anni, accusato di una serie di gravi reati ai danni della sua ex compagna.
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L’arresto è stato eseguito dagli agenti della squadra mobile, al termine di un’indagine che ha portato alla luce una serie di comportamenti violenti e coercitivi. Le accuse sono molte e gravi e includono minacce, maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale.
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, l’uomo avrebbe obbligato la donna a intraprendere rapporti sessuali contro la sua volontà. Questi atti di violenza sarebbero stati motivati dalla gelosia ossessiva dell’uomo, convinto che la compagna potesse tradirlo. Ogni volta che sospettava una qualsiasi interazione tra la donna e altre persone, l’uomo reagiva con violenza fisica e verbale.
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La donna sarebbe stata costretta a dimostrare la sua fedeltà attraverso atti sessuali non consensuali: un comportamento che le forze dell’ordine hanno descritto come una forma di controllo psicologico e fisico.
Come spesso accade l’incubo per la vittima è finalmente terminato quando ha trovato il coraggio di denunciare la situazione alle autorità. La donna ha descritto in dettaglio le sofferenze subite, consentendo così agli investigatori di avviare un’indagine approfondita. La Procura di Lecco ha coordinato l’attività investigativa, che raccolto numerosi riscontri delle violenze subite dalla vittima: intercettazioni ambientali inequivocabili che costituiscono ora una base solida per l’arresto dell’uomo.
Un episodio del tutto simile si è concluso con un’ordinanza di applicazione della misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare.
Un uomo accusato di violenze gravi e ripetute nei confronti della convivente dovrà adesso affrontare le accuse in tribunale: le ipotesi di reato sono maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e lesione personale aggravata.
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L’uomo è in stato di fermo lontano dalla sua abitazione dove la compagna potrà continuare a stare. Non potrà avvicinarsi in alcun modo né alla donna né alla casa che condividevano.
Due episodi di violenza di genere, aggravati dal fatto che siano avvenuti all’interno di appartamento e di una famiglia, che hanno suscitato una profonda preoccupazione nella comunità locale, evidenziando ancora una volta la necessità di affrontare con decisione e determinazione il problema della violenza domestica e degli abusi sessuali.
Le autorità locali e le organizzazioni di supporto alle vittime hanno sottolineato l’importanza di denunciare tali crimini e di fornire alle vittime il supporto necessario per uscire da situazioni di abuso.
Purtroppo sotto questo aspetto l’attività investigativa parte quasi sempre dalla volontà della vittima di uscire dal suo stato di coercizione, denunciando e collaborando con le forze dell’ordine.
I casi di violenza in famiglia accertati e perseguiti sono purtroppo in costante aumento. Anche in considerazione del fatto che sono aumentate le denunce e le indagini delle forze dell’ordine a questo riguardo.