Va in banca per prelevare i soldi, ma la bancaria capisce tutto: sventata una truffa, arrestato un 24enne

La cliente aveva già consegnato al truffatore la fede e i gioielli. Mancavano solo i soldi, che stava prelevando: la bancaria ha fermato tutto

Lo schema è sempre lo stesso: i truffatori contattano una persona e fingono che un suo famigliare abbia avuto un problema, per esempio abbia perso il cellulare o abbia avuto un incidente. A quel punto trovano un modo per chiedere dei soldi e, per convincere le vittime, parlano di conseguenze inimmaginabili nel caso questi non arrivino. Il resto si sa già: la vittima si spaventa e inizia a racimolare quanto possibile, pur di togliere il parente dai problemi.

Sventata una truffa a Milano
Sventata una truffa a Milano: merito di una bancaria (milano.cityrumors.it / ansafoto)

Nelle scorse ore, a Milano, una 56enne è finita in una trama del genere. Residente in zona Loreto, ha ricevuto una chiamata nella quale è venuta a sapere che suo marito aveva subito un incidente stradale e che, per risolverlo senza conseguenze penali, sarebbero serviti 12.500 euro. La donna, quindi, ha iniziato a racimolare quanto possibile e, dopo aver consegnato fede e gioielli, si è recata in banca per prelevare i soldi. Qui, però, si è fermato tutto.

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La telefonata e il contatto con il truffatore

Tutto è accaduto mercoledì 26 giugno, intorno a mezzogiorno. La 56enne, che si trova a casa, riceve una telefonata da un presunto carabiniere della caserma di via Moscova che la informa che suo marito è rimasto coinvolto un incidente. Il militare, inoltre, le dice che presto verrà contattata da un avvocato, con il quale risolverà la questione: per chiuderla servono 12.500 euro.

Sventata una truffa a Milano
Sventata una truffa a Milano: merito di una bancaria (milano.cityrumors.it / ansafoto)

Nonostante il presunto militare e il presunto avvocato raccontino versioni diverse in merito all’incidente, la donna si fa coinvolgere dalle pressanti richieste telefoniche e inizia a cercare in casa tutti gli oggetti che possono servire per iniziare a saldare quella cifra.

I gioielli e i contanti

Racimolata la fede nuziale che porta al dito, una collana d’oro e un bracciale con pietre verdi, la donna avvisa il presunto carabiniere di avere una prima parte di merce da consegnare per arrivare alla cifra richiesta. I gioielli però non bastano e la 56enne è costretta a recarsi in banca per prelevare quanti più contanti possibile, così da sistemare il problema del marito.

Giunge nella filiale di viale Gran Sasso poco prima della chiusura della pausa pranzo e qui, dopo aver consegnato al finto carabiniere il sacchetto contenente i gioielli, entra in ufficio e parla con l’impiegata.

La truffa smascherata

Arrivata allo sportello, la 56enne racconta alla bancaria di aver bisogno di ritirare subito 5mila euro in contanti poiché desidera regalare una vacanza al figlio. L’impiegata, però, nota che la signora, mentre fa questa richiesta, è al telefono con qualcuno e quindi capisce che si tratta di una truffa. Dopo aver invitato la cliente a dire tutta la verità, la bancaria si fa passare al telefono il presunto avvocato e gli spiega che, per via delle norme antiriciclaggio, non può prelevare quelle somme.

Dopo la conversazione con il presunto avvocato, che alla bancaria ha risposto che sarebbero andati bene anche 3mila euro, la donna e l’impiegata hanno chiamato il 112. Gli agenti del Radiomobile sono quindi arrivati subito ed hanno arrestato il truffatore vicino piazza Piola.

Chi è il truffatore

L’autore della truffa, che altri non è che il finto carabiniere che si era appostato fuori dalla banca e che aveva appena ritirato i gioielli della 56enne, è un 24enne originario di Napoli di nome Vincenzo, oggi nelle camere di sicurezza della caserma Montebello in vista della direttissima durante la quale dovrà rispondere di truffa aggravata in concorso.

Durante l’arresto, il cellulare del 24enne ha continuato a squillare; quando un militare ha guardato chi fosse, ha scoperto che il ragazzo aveva in corso un’altra truffa e che a chiamarlo era un’altra vittima, una donna residente in via Tolstoj che gli aveva già consegnato 700 dopo la notizia del coinvolgimento del marito in un incidente.

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