Ore di preoccupazione per uno speleologo rimasto intrappolato nella grotta Bueno Fonteno, nella Bergamasca, i soccorsi sono al lavoro per raggiungerlo a quattro ore di percorso in profondità
L’allarme è scattato poco dopo le 22.30 di ieri sera. Una chiamata d’emergenza per segnalare che uno speleologo impegnato nell’escursion della grotta Bueno Fonteno, era rimasto bloccato all’interno, incapace di tornare in superficie.
È iniziata una lunga operazione di recupero che questa mattina era ancora in corso.
Lo speleologo si troverebbe a circa quattro ore dalla zona di uscita, bloccato in un intricato sistema di cunicoli e gallerie sotterranee.
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L’allarme è stato lanciato dai suoi compagni di esplorazione, che sono riusciti a risalire in superficie dopo alcune ore per raggiungere la zona esterna della grotta e avvisare le autorità dell’emergenza.
Secondo le prime ricostruzioni, lo speleologo sarebbe rimasto vittima di una caduta durante l’esplorazione. Non è escluso che possa aver riportato ferite che gli impedirebbero di affrontare il lungo percorso necessario per uscire dalla grotta, non meno di quattro ore. La zona in cui si trova è particolarmente complessa da raggiungere, con cunicoli stretti e passaggi difficili da percorrere.
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La chiamata di emergenza è arrivata alla centrale operativa dell’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza poco dopo le 22.30. L’allarme è stato lanciato da due membri del gruppo di otto volontari dell’associazione Progetto Sebino, che aveva organizzato l’esplorazione. I due compagni, dopo un difficile cammino di, sono riusciti a uscire dalla grotta per chiedere aiuto.
Sul posto sono intervenuti i tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del CNSAS, affiancati da squadre specializzate di vigili del fuoco e carabinieri. Le operazioni sono iniziate nella notte e sono proseguite anche questa mattina.
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Per gestire la complessità dell’intervento, sono state mobilitate squadre specializzate provenienti non solo dalla Lombardia ma anche da altre regioni come Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Veneto. Una rete di soccorso altamente qualificata.
La grotta Bueno Fonteno è conosciuta tra gli appassionati di speleologia per la sua vastità e complessità. Situata sulla costa bergamasca del lago d’Iseo, rappresenta una sfida anche per i più esperti. Con i suoi cunicoli stretti e gallerie intricate, questa grotta richiede grande esperienza e preparazione per essere esplorata in sicurezza.
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Già in passato, la grotta è stata teatro di operazioni di soccorso simili, a conferma dei rischi legati a questo tipo di attività.
Le operazioni di recupero si preannunciano lunghe e difficili. Gli esperti del Soccorso Alpino sottolineano come questo tipo di interventi richiedano non solo preparazione tecnica ma anche un’attenta pianificazione, data la complessità dell’ambiente sotterraneo.
Nonostante le difficoltà, i soccorritori sono comunque ottimisti sulla possibilità di raggiungere lo speleologo e riportarlo in superficie in sicurezza. Al momento, non sono state diffuse ulteriori informazioni sulle sue condizioni.