Nella sparatoria avvenuta ieri sera a Caravate, nel Varesotto, un ragazzo nordafricano è stato trovato ferito con un colpo d’arma da fuoco. Le indagini dei carabinieri sull’episodio dilettuoso
Vittima della sparatoria di ieri sera, martedì 5 marzo 2024, avvenuta poco prima delle 22.00 a Caravate, provincia di Varese, è un ragazzo di origini nordafricane di età compresa tra i 25 e i 30 anni. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Luino dopo che il giovane è stato ritrovato sul ciglio della strada provinciale sanguinante e semi cosciente.
Il ragazzo è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco che lo ha ferito a una natica. Subito soccorso dai sanitari del 118 che sono giunti sul posto con un’ambulanza e un’auto medica, dopo averlo stabilizzato, è stato portato presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Cittiglio. Fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita.
Le ipotesi sulla sparatoria
Secondo le prime informazioni, l’ipotesi avanzata dagli investigatori sulla sparatoria di ieri sera a Caravate (Varese) è che si tratti dell’ennesima violenta aggressione collegata al controllo della piazza dello spaccio.
L’ipotesi è quella più accreditata dai carabinieri considerando che il fenomeno è da tempo molto radicato nei boschi di tutta la provincia di Varese. La giovane vittima potrebbe essere stato raggiunto dal proiettile mentre stava scappando via oppure, potrebbe essere stato colpito e poi lasciato ai bordi della strada provinciale in un punto che si trova vicino all’ospedale di Cittiglio di proposito.
Secondo i militari della compagnia di Luino che indagano sul fatto, da una primissima analisi, la sparatoria potrebbe, quindi, essere legata a un regolamento di conti nell’ambito della droga. Infatti, l’agguato al giovane sarebbe avvenuto a ridosso all’area della Valcuvia, che secondo Varese News, è considerata “il centro dello smercio di grossi quantitativi di droga”. Ma ovviamente, tutto è ancora da confermare.
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La scena del crimine
La zona dove è avvenuta la sparatoria ieri sera è difatti compresa tra Valcuvia e la zona di Valmarchirolo che insieme rappresentano il centro dove la sostanza stupefacente arriva e viene smistata prima di essere spacciata sul territorio della provincia di Varese.
Inoltre, la stessa zona è stata al centro della cronaca nera quasi un anno fa per un tentativo di omicidio avvenuto proprio nei boschi fra Biandronno e Travedona Monate al culmine di una cruenta lite tra pusher.
In questo caso, un ragazzo di 30 anni era stato rinvenuto in un lago di sangue nell’area boschiva della zona dopo esser stato colpito e ucciso da un proiettile che l’aveva raggiunto in pieno petto. Il tentativo di salvargli la vita dopo essere stato trasportato in elisoccorso in codice rosso presso l’ospedale di Varese non è bastato. Il 30enne era deceduto poco dopo.