Scenario della brutale aggressione è Rogoredo (Milano). La vittima, ridotta in fin di vita, è un 38enne albanese. In manette sono finite 5 persone, tutti cittadini milanesi, accusate di tentato omicidio
Sono gravemente indiziati del reato di tentato omicidio in concorso commesso ai danni di un 38enne di origini albanesi. Così, gli agenti della Polizia di Stato di Milano, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale meneghino, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta dei pubblici ministeri del VII Dipartimento, nei confronti di 5 cittadini milanesi, di età compresa tra i 27 e i 40 anni.
La violenta aggressione subita dal 38enne è avvenuta lo scorso 23 marzo 2023 in via Monte Cengio e via Monte Palombino, centro del quartiere Rogoredo di Milano. L’operazione svolta dai poliziotti della Squadra Mobile è partita subito dopo che gli agenti delle volanti della Questura di Milano hanno trovato la vittima privo di conoscenza sul ciglio della strada.
La ricostruzione dei fatti
Le indagini, condotte dalla sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile di Milano, sono partite immediatamente dopo il grave episodio dilettuoso accaduto la notte del 23 marzo dello scorso anno. La successiva ricostruzione dell’aggressione è stata il frutto di una complessa attività investigativa svoltasi attraverso attività tecniche, l’analisi di molti filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona interessata e l’acquisizione di testimonianze di persone informate sui fatti.
Ad oggi, l’indagine è nella fase preliminare ma ha consentito di individuare tutte le fasi più salienti della violenta aggressione che, secondo quanto confermato dagli investigatori, sarebbe partita da una banale lite tra la vittima e un conoscente residente a Milano di 38 anni. Nel corso della lite entrambi gli uomini si sono minacciati a vicenda impugnando dei coltelli.
Immediatamente dopo la furiosa litigata però, la vittima albanese si era allontanata dal luogo per poi ritornare sui suoi passi armato di pistola che, in un secondo momento, si è rivelata essere una scacciacani. L’obiettivo dell’albanese era quello di affrontare duramente il suo rivale milanese ma giunto sul posto, l’uomo avrebbe trovato il milanese in compagnia di altri amici. Questi ultimi, dopo aver disarmato il 38enne, provocando anche un esplosione di un colpo, lo hanno aggredito con violenza al punto tale da ridurlo in fin di vita. Sia la vittima che il conoscente milanese che nella successiva aggressione non era presente, sono stati indagati per minaccia aggravata dall’uso di armi. Infine, il 38enne albanese è indagato anche per porto abusivo di pistola scacciacani.
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Come sta la vittima
Subito dopo l’aggressione, i poliziotti della Squadra Mobile hanno rinvenuto il corpo della vittima, un albanese di 38 anni, rivolto a terra privo di conoscenza. Immediato il trasporto presso l’ospedale più vicino. L’uomo è stato ricoverato in prognosi riservata, in stato di coma farmacologico.
Per i medici, la vittima ha riportato, come spiegato da una nota ufficiale della Polizia di Stato: “gravi lesioni multiple facciali e craniche, con diffusa emorragia cerebrale”. Il 38enne, per salvarlo dalla morte quasi certa, fu sottoposto a ben due delicati interventi chirurgici.