Sullâomicidio di Sharon Verzeni si indaga ancora alla ricerca del killer. Intanto Sergio Ruocco oggi torna a lavorare, le ipotesi degli investigatori sullâalibi e quellâangolo buio della strada non ripresa dalla telecamera
Sergio Ruocco, compagno di Sharon Verzeni, uccisa a Terno dâIsola (Bergamo) nella notte tra il 29 e il 30 luglio, sembra non scomporsi mai davanti le domande degli investigatori. In questi giorni lâuomo è passato piĂš volte in caserma per firmare documenti e verbali, fornire le password del pc e del cellulare sequestrati preventivamente dagli inquirenti.
Oggi, lunedĂŹ 26 agosto, Sergio tornerĂ a lavorare. Il suo datore di lavoro conferma che non è mai mancato un giorno fino al giorno dellâomicidio di Sharon. nel frattempo sono 100 le persone ascoltate in Procura a Bergamo. Dieci i testimoni identificati dalle telecamere di sorveglianza del comune di terno dâIsola quella notte in via Castegnate dove la 33enne è stata brutalmente ammazzata. Tra questi, câè un testimone che racconta di aver visto qualcuno pulire la strada.
La scena del crimine è al centro delle indagini ma è sullâalibi del fidanzato di Sharon Verzeni che attualmente lâattivitĂ investigativa si focalizza. Secondo le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona la donna, quella sera del 29 luglio, è uscita di casa a mezzanotte circa percorrendo circa 2,5 chilometri.
Ă stata uccisa 10 minuti prima dellâuna di notte del 30 luglio allâaltezza del civico 32 di via Castegnate. Gli investigatori hanno cercato di verificare lâalibi del compagno, Sergio Ruocco. La villetta della coppia si trova in via Marelli ad appena 650 metri dal luogo dellâassassinio.
In pratica, il fidanzato avrebbe avuto tutto il tempo di rientrare a casa e mettersi a letto, dove lo hanno trovato i carabinieri la notte del fatto. Quella notte però nessuna telecamera ha ripreso Sergio. Nemmeno le altre telecamere disseminate lungo il percorso di ritorno verso casa.
Rimane un dubbio nella ricostruzione degli investigatori che riguarda lâangolo cieco della telecamera: quel genere di telecamera però non riprende una piccola parte della strada. E inoltre, câè la possibilitĂ di uscire in strada anche dal retro della casa della coppia.
Ma per farlo bisogna oltrepassare una siepe e dei rovi. Questo avrebbe, molto probabilmente, dovuto lasciare delle tracce del passaggio dellâuomo ma tracce non ce ne sono. E lâassenza delle tracce sono anche sul corpo e sul viso di Ruocco. In ogni caso, anche se fosse dimostrata una sua uscita dalla villetta, è quasi impossibile che nessuna telecamera lo abbia ripreso nei momenti successivi il delitto che gli avrebbero permesso di arrivare nel luogo dove si trovava la fidanzata 33enne.
Rimangono quindi gli esiti dellâautopsia sul cadavere di Sharon: ovvero che la vittima è stata uccisa dallâaggressione violenta di una persona comune. E non da un assassino professionista.
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Mirko Ruocco, fratello di Sergio, si racconta in unâintervista rilasciata per il Messaggero spiegando: âIn un caso come quello di Sharon è normale che si vada a prendere subito il fidanzato o il marito della vittima. Sergio non sente alcuna pressione nei suoi confronti. Vuole collaborareâ.
Il cognato di Sharon aggiunge che se la donna avesse avuto un computer si sarebbe potuta trovare traccia di qualcuno che le scriveva, magari un corteggiatore di cui nessuno sapeva nulla: âPuò essere che una persona le abbia fatto delle avances. Lavorava in un bar a Brembate, a contatto con molta gente. Non è escluso che qualcuno ci abbia provato con lei. Oppure, per sua sfortuna, quella notte mentre camminava è incappata in un balordoâ.Â