Un funerale colmo di commozione e tristezza, quello di Enza Magro. L’assistente sociale è scomparsa improvvisamente a 55 anni
Chi l’ha conosciuta non potrà mai e poi mai dimenticarsi di lei: Vincenza Magro, chiamata da tutti Enza, è stata un’assistente sociale del Sert di Rozzano, realtà molto delicata e alla quale si affidano le persone che desiderano uscire dal tunnel delle tossicodipendenze. Sempre con il sorriso e dalla mentalità aperta, sapeva far rispettare le regole senza però imporsi mai e riuscendo a creare con le persone del Sert un rapporto speciale, curativo e profondo.
A strapparla prematuramente alla vita e all’affetto di chi le voleva bene un malore improvviso, che non le ha lasciato scampo. Al funerale, celebrato nella chiesa di Sant’Angelo in via Don Lonni di Rozzano, han partecipato moltissimi cittadini, nonché tanti ragazzi e tante ragazze che sul proprio cammino di rinascita da una tossicodipendenza avevano incontrato proprio Enza.
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Le parole di chi l’ha conosciuta
È una comunità in lacrime, quella di Rozzano. La scomparsa di Enza Magro lascia infatti una ferita impossibile da rimarginare in quel quartiere popolare che lei tanto amava e che definiva, in modo ironico, “Rozzangeles”. Al funerale c’era il marito, circondato dai ragazzi che lei aveva in cura al Sert di Rozzano e da tutto lo staff della struttura. In prima fila, poi, anche i volti dell’Ats Melegnano Martesana, così come alcuni magistrati del Tribunale di Sorveglianza, con cui Enza aveva spesso a che fare per i “suoi” ragazzi.
A celebrare l’ultimo saluto di Enza sono stati Don Luigi e Don Tommaso. “Ha aiutato tanti come si fa con i bambini quando imparano a camminare, che cadono e si rialzano, poi ricadono ancora ma alla fine imparano a camminare” ha detto quest’ultimo in merito al lavoro di Enza al Sert, apprezzato da chiunque ci fosse entrato in contatto.
Anche Don Luigi, però, le ha dedicato parole commosse e profonde. “Quando arrivava la chiamavamo “La” Magro per rispetto perché era un’istituzione. Un punto di riferimento per tutti“. Enza viene quindi descritta come una donna sicura, diretta e sincera, disposta ad aiutare chiunque si rivolgesse a lei per un percorso di recupero: per lei il Sert era nient’altro che un luogo di resurrezione.
Il saluto dei ragazzi
Hanno poi preso parola i nipoti Francesco e Diletta, che hanno sottolineato il desiderio che gli insegnamenti della zia non venissero mai dimenticati. Infine, i ragazzi della sua Rozzangeles l’hanno voluta salutare a modo loro, spargendo ovunque dei bellissimi mazzi di fiori e lanciando in cielo dei palloncini bianchi e blu. Infine, all’uscita della bara hanno esploso nel cielo dei fuochi artificiali per sottolineare, ancora una volta, quanto Enza nelle loro vite abbia portato allegria e pace, sensazioni che prima erano a loro sconosciute.