Tra gli uomini finiti in manette nel giro di droga scoperto sulle piste della Valtellina c’è anche un noto imprenditore edile: le indagini
Torino, Rimini e Livigno: sono queste tre le città coinvolte nell’enorme spaccio di cocaina che ha portato all’arresto di 12 persone, nelle ultime ore. L’operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato di Sondrio: sei persone sono finite in carcere, cinque ai domiciliari e una ha l’obbligo di dimora. La banda di criminali, per lo spaccio che avveniva poi sulle piste di Livigno, usava come corrieri anche donne con figli neonati: ecco l’identità di uno degli arrestati.
Secondo le indagini, il punto di collegamento tra gli spacciatori e i trafficanti era un latitante, già indagato per omicidio e legato a doppio filo al clan di Scutari in Albania, invogliato dalla possibilità economica offerta dall’ingresso negli affari della zona sciistica di Livigno, molto attiva e quindi fruttuosa a livello monetario. Ecco chi era uno degli spacciatori: molto conosciuto in zona.
Leggi anche – Alfredo Cospito, svolta nel caso: magistrato annulla sanzione disciplinare disposta in carcere
Leggi anche – Spaccio di droga a scuola: hashish, marijuana e bilancino di precisione nello zaino. Fermato uno studente
L’indagine e il modus operandi
Secondo la Squadra Mobile di Sondrio, i vertici della banda sui social media si vantavano di ciò che avevano organizzato e qui condividevano scatti di denaro contante, armi di assalto e proventi dall’attività di spaccio sulle piste da sci. Di fatto, si è scoperto che il giro di droga era molto ampio e coinvolgeva anche città fuori dall’Italia, come Bruxelles: per eludere i controlli, durante le comunicazioni la sostanza veniva chiamata “bresaola” e si muoveva su automobili poco riconoscibili.
Insospettabili i membri delle famiglie mafiose di Livigno poiché già da tempo erano ben inseriti nella società locale, così come nel tessuto economico ed imprenditoriale della zona. Lunghe, quindi, le attività di osservazione e di pedinamento della Polizia.
In manette un imprenditore edile
Tra gli arrestati per il giro di cocaina c’è anche un ventenne, imprenditore di Torino e del tutto incensurato. Figlio di un padre originario del Marocco e di una mamma nata in Albania, il giovane ha conosciuto il clan mafioso di Skutari e ha iniziato a collaborare con i suoi membri.
Titolare di due imprese edili di Brandizzo, era già stato indagato il 3 dicembre scorso per aver venduto un chilo di cocaina a due albanesi. Secondo le indagini, era entrato in contatto con il clan albanese tramite i contatti di sua mamma, originaria della stessa città in cui è nato il gruppo mafioso. In merito all’indagine di Livigno, è accusato di aver venduto a due connazionali un chilo di cocaina: questa, partita da Torino, avrebbe poi raggiunto i clienti sulle piste da sci.