Robson de Sousa, conosciuto come Robinho, ex calciatore del Milan va in carcere. L’atleta è accusato di stupro ai danni di una 23enne. Sconterà la condanna a nove anni nel suo paese di origine, il Brasile
L’ex calciatore del Milan e della nazionale brasiliana Robinho, è stato arrestato dalla Polizia federale del Brasile a seguito del rigetto da parte del giudice della richiesta presentata dalla difesa dell’atleta alla Corte suprema di sospendere l’esecuzione della condanna a 9 anni di reclusione per stupro inflitta dal tribunale di Milano.
La condanna, per decisione della magistratura brasiliana, sarà scontata nel Paese d’origine dello sportivo. Robinho è stato così prelevato dai poliziotti brasiliani dalla sua villa di Guaruja è condotto presso la sede della Polizia federale di Santos dove, al termine delle formalità di rito, sarà portato in carcere.
I legali dell’ex calciatore Robson de Sousa sostenevano che la decisione dei giudici brasiliani del Supremo tribunale di giustizia (Stj) di conformare la sentenza italiana a quella brasiliana fosse incostituzionale e, per tale ragione, avevano avanzato la richiesta di rinviare il trasferimento in carcere.
Ma il ricorso della difesa di Robinho non è stato accolto e per questo motivo l’ex attaccante del Milan dovrò varcare la soglia del carcere.
L‘avvocato dell’allora 23enne, che nel 2013 a Milano fu vittima di uno stupro di gruppo da parte dell’ex calciatore Robinho insieme ad altre persone, ha dichiarato come riporta anche il Giorno: “Il senso della vicenda, a prescindere dai risvolti mediatici, è per tutte le vittime di violenza quello di denunciare, di procedere, di non avere paura anche se dall’altra parte magari c’è il personaggio ricco e famoso e noi oggi siamo assolutamente soddisfatti, abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia brasiliana”.
Dopo la notizia dell’arresto dell’atleta in Brasile, il legale della vittima, Jacopo Gnocchi, commenta: “È l’epilogo corretto di un processo celebrato regolarmente in Italia, con tutte le garanzie del caso, dove alla fine c’è stato un riconoscimento di piena colpevolezza”. In conclusione, il legale aggiunge:
“Ora il processo deve riprendere per gli altri quattro imputati, perché per loro il processo si è congelato poiché irreperibili e si provvederà a notificare gli atti in Brasile e verrà celebrato anche nei loro confronti”. L’ex calciatore del Milan deve scontare una condanna a 9 anni di reclusione, resa definitiva dalla Cassazione nel gennaio del 2022 e ora anche dalla magistratura brasiliana.
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Non solo l’ex atleta Robinho ma con lui era stato condannato in via definitiva anche l’amico, Ricardo Falco. Sia l’ex calciatore che l’amico Falco non sono stati mai sottoposti a misura cautelare in Italia.
Mentre le altre quattro persone che avrebbero preso parte alla violenza sessuale di gruppo nel 2013 a Milano, risultano irreperibili e ad oggi non hanno ancora affrontato un’udienza preliminare nel capoluogo Lombardo. In ultimo, Robinho aveva accusato nei giorni scorsi la giustizia italiana di essere razzista, affermando che “se fosse stato un bianco non sarebbe stato condannato”.