Robinho finisce in galera per i fatti accaduti nel 2017 a Milano. La Procura Federale conferma la condanna in Brasile: 9 anni per stupro.
Robinho in carcere. L’ex giocatore del Milan sconterà la pena in Brasile. Così ha deciso la Procura Federale che dà seguito a quanto emerso in Italia. I fatti risalgono al 2017: 2555 giorni fa il calciatore ha abusato di una ragazza in un locale di Milano. Le accuse sono di stupro e violenza.
Non ci sono più margini di riconciliazione. Questo hanno stabilito le autorità che sono riuscite anche a bypassare la logica di non estradizione. L’uomo, infatti, resterà in Brasile ma sconterà la pena in un istituto specifico. I fatti non permettono altre situazioni: secondo la descrizione, il calciatore (all’epoca) avrebbe accompagnato la moglie a casa e poi sarebbe tornato al locale in cui la 23enne stava festeggiando il compleanno.
In quell’occasione il giocatore l’avrebbe circuita e presa di mira con un gruppo di amici, i quali poi avrebbero abusato di lei a turno. Il condizionale resta soltanto in merito alla ricostruzione dei fatti, nessun dubbio sulla condanna. Riconosciuta la piena colpevolezza dell’ex centrocampista offensivo che ora dovrà dare una sferzata alla sua carriera.
Lo attende un futuro dietro le sbarre. Non è il primo campione condannato, ma Robinho intende impugnare la sentenza della Procura Federale. Questa vicenda, per quanto complicata, non è ancora finita. La situazione resta ancora in bilico, non per le autorità ma per i legali del campione che vogliono appellarsi a quest’ultima possibilità. C’è una strategia ben precisa in corso, ma i capi d’accusa saranno molto difficili da debellare. Le pezze d’appoggio sembrano essere piuttosto solide.