In una delle città più care d’Italia ci sono dei posti di lusso e poco accessibili ma tanti altri dove le persone possono trovarsi bene
Una delle cose più ricercate dalle persone è trovare un posto dove poter mangiare e stare bene, senza che si spendano cifre impossibili e poco raggiungibili. Si pensa che a Milano sia poco praticabile questa situazione, invece di sorprese ce ne sono tante.

Tanti credono che sia poco praticabile andare a cenare fuori a Milano e anche nei dintorni e spendere poco. Andando in giro sembra quasi che sia impossibile, visti i ristoranti e i luoghi storici dove ci sono locali inaccessibili a tante persone, ma si possono scegliere posti e luoghi dove si può mangiare bene senza spendere un occhio della testa.
Milano non è Roma o Bologna dove la varietà è tanta, ma ci sono diversi posti dove si potrebbe andare, mangiare bene e restare sorpresi da quanto e come si spende. Non è facile trovarle. Noi vi alleggeriamo il compito, scremando un gruzzolo di ristoranti schiettamente popolari, dove il conto non si aggrappa al portafogli come un dolore reumatico.
I ristoranti milanesi dove c’è qualità a prezzi buoni
Li citiamo in ordine sparso. Cominciamo dal Brutto Anatroccolo di via Torricelli 3. Ritrovo affollato e ribelle negli anni Settanta/Ottanta, si è trasformato in una trattoria bonaria e amichevole. Tovaglie a scacchi, pareti colorate e un menu di buon comando. Per un paio di piatti casalinghi (spaghetti, polpette…) ci chiedono 15/20 euro. A Città Studi (via Pascoli 15), si affacciano invece le luci di Crono, regno della sciura Giulia. Lo spartito è più o meno lo stesso ritornello vintage.
Ma c’è un grammo di accuratezza in più nella confezione dei piatti: tagliatelle con zafferano, risotti, cotoletta in formato gigante. Per un primo e un secondo bastano 25 euro (bere a parte). Conto simile alla Cascina California di Niguarda (via Luigi Ornato 122): è una bottega centenaria, rilevata qualche annetto fa da Massimo, uomo bonariamente ruvido. Fanno la pizza, ma lasciatela stare. Concentratevi su primi e secondi, predisponendovi all’assaggio con indulgenza.