A lanciare l’allarme è Confcommercio che, in merito al numero di cartolibrerie di Milano, ha brutte notizie. Cosa sta succedendo
Sebbene Amazon abbia preso piede anche nel settore dell’infanzia, così come altre applicazioni di shopping online come Vinted che permette di comprare abiti ed oggetti di seconda mano, di fatto la magia dell’andare in cartolibreria a scegliere lo zaino ed il diario nuovo è qualcosa che ancora rapisce i bambini, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Per quanto sembrino due scelte banali, per i più piccoli sono importanti poiché definiscono il tipo di personalità con cui ci si presenta ai compagni, nonché quali saranno i cartoni o gli eroi con i quali si trascorrerà l’anno scolastico.
A Milano, però, centinaia di migliaia di bambini rischiano di non poter più vivere quella magia, già a partire da quest’anno. Sono troppe le cartolibrerie che chiudono per sempre le saracinesche nella città meneghina: Confcommercio, infatti, ha lanciato un allarme. Ecco qual è la situazione.
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Il destino delle cartolibrerie sembra segnato e, di fatto, è già realtà: nei prossimi anni a Milano ce ne saranno sempre meno. L’Associazione cartolibrai e giocattoli di Confcommercio, infatti, ha compiuto un’indagine coinvolgendo più di 30 negozi cittadini di questo tipo: il 70% ha segnalato che non ci sarà un ricambio generazionale e che quindi, al raggiungimento della pensione da parte degli attuali titolari, l’attività potrebbe sparire.
I giovani, infatti, difficilmente scelgono di proseguire nell’attività professionale dei genitori: questo avviene a causa del futuro eccessivamente incerto che questi negozi offrono e, considerando anche i costi della vita attuale nonché l’agguerrita concorrenza degli shop online, è comprensibile che i ragazzi si buttino su carriere più certe.
Alfredo Scotti, in qualità di presidente dell’Associazione, ha sottolineato come sia sempre più difficile che i giovani raccolgano il testimone dei genitori, titolari di cartolibrerie. “Il rischio concreto è che entro 5-7 anni a Milano città vi possano essere solo poche decine di cartolibrerie” ha detto, sottolineando che quelle considerate nell’indagine di cui sopra sono nella maggior parte attive da 20 o 30 anni. “Hanno fornito prodotti a generazioni di milanesi. Negozi di prossimità con una funzione anche sociale, in particolare nei quartieri più periferici” aggiunge, con una nota d’amarezza.
L’associazione cartolibrai milanesi, però, vuole spronare i giovani più volenterosi ad intraprendere un’attività propria e a tenere in considerazione l’opzione della cartolibreria, che appartiene a un settore di certo non lussuoso ma fondamentale per tutti. Durante la pandemia, per esempio, i negozianti di questo settore consegnavano a domicilio riviste, libri e prodotti di cancelleria, fornendo un supporto molto utile a chi desiderasse svago e informazione, in un periodo così nero.