Il Questore di Reggio Calabria ha deciso che non si potranno fare i funerali di Totò Bellocco. Ammessa la tumulazione, questa sera: ecco perché
Per il 36enne erede del clan ‘ndranghtista Totò Bellocco, ucciso mercoledì scorso dal capo ultras della curva nord dell’Inter Andrea Beretta di 49 anni, non ci sarà un funerale. Il delitto è avvenuto intorno alle 10:50 di mercoledì 4 settembre, fuori dalla palestra frequentata dalla vittima: a togliergli la vita quello che credeva un amico ma che, in realtà, si è trasformato nel suo carnefice. Ecco però perché non ci saranno i funerali.
La dinamica dell’omicidio è piuttosto chiara e a descriverla c’è anche un video, divulgato da La7 e firmato da Guy Chiappaventi, che mostra proprio gli istanti precedenti all’uccisione. Una smart si avvicina all’entrata della palestra, si ferma e da lì scende Bellocco, che quindi entra nella struttura sportiva e ne esce meno di un minuto dopo in compagnia di Beretta. Pochi istanti dopo, le coltellate e la morte. Oggi, però, la novità è quella del mancato funerale: a deciderlo è stato il Questore di Reggio Calabria e le motivazioni sono chiare.
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Secondo Il questore di Reggio Calabria, organizzare un funerale a Totò Bellocco aumenterebbe drasticamente il rischio che la famiglia criminale ostenti la propria forza, sfruttando la popolarità dell’evento. La salma, sulla quale è stata disposta e già effettuata l’autopsia, in mattinata è partita da Milano verso San Ferdinando, dove dovrà giungere senza alcuna sosta intermedia. La questura, però, vieta qualsiasi forma pubblica di commemorazione, quindi qualsiasi funzione di cordoglio al di fuori della breve cerimonia di tumulazione che si svolgerà in forma privata mercoledì sera.
La paura, infatti, è che l’eventuale funerale possa diventare un’occasione “propizia per incontri tra affiliati” si legge nel provvedimento, “utili per cementare alleanze o programmare iniziative illegali con conseguenti e potenziali turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica“.
Secondo chi indaga, dietro alle 21 coltellate che il capo ultras della curva nord dell’Inter ha inferto all’erede del clan ‘ndranghetista, ci sarebbe l’avvicinamento alla curva nord che, da qualche mese, Bellocco aveva intrapreso. Prima delle coltellate e dell’omicidio, tra i due sarebbero volate parole grosse, trasformatesi poi in uno scontro fisico che è degenerato nell’omicidio.
Un punto su cui si dovrà fare chiarezza, però, è quello dell’eventuale premeditazione e dell’eventuale legittima difesa di cui parla Andrea Beretta, attualmente detenuto nel carcere di Opera. Sono tanti gli interrogativi di chi indaga, che nel frattempo sta analizzando tutte le prove disponibili e le testimonianze di chi ha assistito alla scena, in tutto o in parte.