L’associazione americana “One People” prende piede in Italia sotto il nome di “Noi è Io sono” e l’ombra che sia una setta appare quasi evidente. I seguaci ripudiano ogni regola imposta dalla società, soprattutto quelle dello Stato. Ecco come funziona
Secondo chi è affiliato non è una setta seppur, ha molta l’aria di esserla. Chi vive seguendo le regole di quella che, secondo loro, altro non è che un’associazione, rifiuta ogni tipo di regola imposta, soprattutto se questa viene dallo Stato.
L’associazione si chiama, la “Noi è Io sono”, e rappresenta la costola italiana dell’americana “One People”. La prima norma imposta a chi ne prende parte è semplice: le regole non esistono. Il gruppo sta prendendo sempre più forza tra i piccoli comuni della Franciacorta e sul Basso Sabino.
L’unica regola della “One People”
I primi a rendersi conto di questa nuova associazione è stata la Polizia Municipale di Roè Volciano, paesino di appena 4.200 anime in Valsabbia, quando durante un normale controllo in strada, i vigili hanno fermato una donna di 65 anni e alla richiesta della patente, l’automobilista ha consegnato un documento auto-prodotto firmato col sangue.
Non era la prima volta che le autorità si sono trovate a dover affrontare casi del genere. Già nel 2023, altri adepti all’associazione avevano persino recapitato a diverse istituzioni tra i comuni di Provaglio di Iseo, Iseo e la Prefettura di Brescia, delle fatture (fittizie) come indennizzo per le bollette (reali) decidendo di non pagarle ritenendosi al di sopra di ogni obbligo.
Infine, i seguaci alla “One People” italiana si sarebbero anche auto-prodotti diversi documenti, fra cui l’“universal pass”, sempre firmato con il sangue. Il punto cardine dell’associazione è ritenersi al di sopra della legge e, quindi, esenti dal pagare ogni tipo di tasse e imposte.
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Il pensiero degli adepti
Uno dei seguaci dell’associazione “One People” ha espresso il suo pensiero e quello dei colleghi membri spiegando, come riporta oggi anche Il Giorno: “Le nostre idee sono espresse su Lombardia tv in uno spazio autogestito, ci concentriamo in particolare su cosa significhi essere autodeterminati”.
Nel Comune di Provaglio sono pochi coloro i quali conoscono gli adepti all’associazione. Tra questi c’è il primo cittadino Vincenzo Simonini che ha ha dichiarato: “Li ho incontrati perché mi hanno chiesto di essere tolti dall’anagrafe ma non è mia competenza né in mio potere”.
Poi il sindaco conclude dicendo: “Mi hanno detto che si sarebbero rivolti ai carabinieri e io avallato la loro idea avvisando io stesso la stazione di Iseo. Non vedo come mai chi non riconosce lo Stato chieda a me, sindaco, di essere cancellato dall’anagrafe, ma evidentemente per loro ha una logica”.