Omicidio Santina Delai, perché al figlio viene contestata la premeditazione: lui nega

L’omicidio della 78enne Santina Delai è avvenuto all’alba di mercoledì scorso. In carcere è finito il figlio, reo confesso per il delitto della madre. Ora all’uomo gli viene contestata la premeditazione del reato

Dopo la convalida del fermo Mauro Pedrotti è stato trasferito nel al carcere bresciano di Canton Mombello. Il 54enne, figlio della pensionata Santina Delai, uccisa nella sua villetta in via Panoramica a Puegnago del Garda, è accusato dell’omicidio aggravato della madre.

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Omicidio Santina Delai, le novità sul figlio reo confesso (ansa) milano.cityrumors.it

La donna è stata strangolata con uno strofinaccio legato al collo intorno le 6:00-6.30 di mercoledì scorso, 7 febbraio 2024. Il reo confesso Pedrotti è comparso davanti al gip Gaia Sorrentino questa mattina. L’uomo ha deciso di non rispondere alle domande ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee.

Chiesti i domiciliari

Il legale di Mauro Pedrotti, l’avvocato Giovanni Brunelli, come riportato da Il Giorno, ha dichiarato in merito al suo cliente: “Il mio assistito si è rifatto a quanto già dichiarato durante l’interrogatorio con il magistrato ma ha negato la premeditazione”.

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Omicidio Santina Delai, le novità sul figlio reo confesso (ansa) milano.cityrumors.it

In merito a ciò, il legale ha avanzato richiesta dei domiciliari per l’uomo accusato dell’omicidio volontario aggravato della madre. Al momento, il magistrato si è riservato la decisione che verrà comunicata nelle prossime ore.

Il movente del delitto

Durante il lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto prima dai carabinieri di Salò e poi dai colleghi di Brescia, il 54enne reo confesso ha palesato le motivazioni del suo gesto dicendo di essere esasperato dalla madre. I due vivevano vicini, troppo! E per questo l’ha uccisa: “non la sopportavo più”.

Pare che la notte dell’omicidio tra la 78enne e il figlio ci fosse stata una discussione in merito ad un possibile trasferimento dell’uomo in un altro comune, Gavardo. Forse troppo esasperato dal fatto, la lite si è trasformata in pochi minuti in un’aggressione mortale per la donna.

Per confessare il delitto e risolvere così il giallo della morte di Santina Delai ci sono volute solo 24 ore. Il tempo necessario affinché il figlio Mauro cedesse, sfinito, sotto le domande insistenti dei carabinieri. Agli uomini dell’Arma ha raccontato anche che quella sera, inizialmente, si era recato nella villetta della madre per prendere l’auto in garage e che quando stava per andarsene la vicina l’ha fermato raccontandogli che aveva sentito dei rumori in casa e lui l’ha tranquillizzata dicendo di aver salutato la mamma e che probabilmente qualcosa era caduto mentre puliva. In realtà il 54enne aveva appena ucciso la mamma.

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Il tentativo di depistare le indagini

Arrivato al lavoro Mauro Pedretti, per risultare credibile, ha anche telefonato tre volte alla madre, sapendo che la 78enne era già morta per mano sua. Poi ha chiamato la moglie, chiedendole di andare a controllare. Lei, che non ha le chiavi della villetta, ha visto da fuori la suocera a terra, immobile, e ha richiamato il marito, che è arrivato nel giro di poco.

Una volta in casa la moglie del 54enne ha cercato di togliere dal collo della suocera lo strofinaccio, mentre il marito le diceva di “fermarsi, che erano stati i ladri”. Poi la chiamata ai carabinieri che giunti sul luogo del delitto insieme alla scientifica, al medico legale e al pm di turno, hanno quasi subito capito che qualcosa non andava, che forse non era opera di una rapina andata male nonostante i cassettoni aperti per simulare un furto, all’interno dell’abitazione non mancava nulla.

Infine, ammazzare per soffocamento o strangolamento non rientrava nel modus operandi delle bande di ladri che in quelle settimane stavano agendo nelle zone del Bresciano. La vittima, inoltre non possedeva soldi contanti in casa né tantomeno beni di grande valore. Santina, vedova da 5 anni, viveva con la pensione di reversibilità del marito. Così i sospetti degli inquirenti si sono diretti verso il figlio. E alla fine Mauro ha ammesso di aver inscenato la rapina.

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