Riaprire le indagini per fare luce sui delitti di Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci. L’appello del sindaco Beppe Sala.
Ricercare la verità sulle morte di Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci. È questa la richiesta formulata da Beppe Sala, attuale sindaco di Milano, indirizzata alla Procura della Repubblica meneghina. Un delitto avvenuto in via Mancinelli di cui non si conoscono ancora i colpevoli.
Al momento la richiesta è diretta conseguenza di una mozione approvata dal Consiglio comunale lo scorso 29 maggio. A proporla era stato Rosario Pantaleo, consigliere del Partito democratico.
Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci sono due ragazzi morti all’età di 18 anni il 18 marzo 1978. Almeno tre persone uccisero i due giovani, ma ancora oggi non ci sono volti e neanche i nomi dei colpevoli. Sul delitto dei due ragazzi, però, si è mobilitata la politica milanese. A chiedere la riapertura delle indagini alla Procura della Repubblica di Milano è stato lo stesso sindaco Beppe Sala.
I due ragazzi frequentarono il centro sociale “Leoncavallo“, ma il duplice delitto è ancora irrisolto. All’epoca dei fatti, i due 18enni indagarono sullo spaccio di droga nella zona. A rivendicarne gli omicidi furono i Nuclei armati rivoluzionari (Nar), organizzazione terroristici di natura neofascista. Lunghe indagini durante oltre 20 anni e archiviate nel 2000 dalla giudice Forleo.
Una ferita ancora aperta, quella della loro morte, da qui la richiesta continua e incessante delle famiglie delle vittime. Il duplice delitto è tornato al centro dell’attenzione in seguito alla pubblicazione del podcast “Viva l’Italia. Le morti di Fausto e Iaio“, realizzato da Roberto Scarpetti. Ora non resta che attendere cosa deciderà di fare la Procura della Repubblica di Milano.
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Lo stesso sindaco Sala ha auspicato un riscontro da parte degli inquirenti, a distanza di tanti anni. Sulla questione specifica, infatti, ha voluto esprimere la propria soddisfazione anche il consigliere Pantaleo. “Adesso attendiamo il riscontro della Procura della Repubblica e sarebbe molto importante se fosse un riscontro positivo per la riapertura delle indagini“, ha detto Pantaleo durante il Consiglio comunale.
La richiesta è quella di fare luce su due casi di cui ancora non si conosce il colpevole. “A distanza di oltre venti anni dalla chiusura giudiziaria del caso e a quarantacinque anni dagli eventi resta l’amarezza che, a tutt’oggi, non vi siano colpevoli, per un evento delittuoso rimasto nella memoria dei milanesi che, ancora e comunque ogni vicissitudine, attendono giustizia“, commenta Pantaleo.