Milano, la scrittrice Cecilia Parodi indagata per odio razziale dopo la denuncia di Liliana Segre

Tutto è iniziato da un video su Instagram pubblicato e poi rimosso dalla scrittrice Cecilia Parodi dove affermava: “Odio tutti gli ebrei”. Da qui la denuncia della senatrice a vita Liliana Segre e l’accusa della Procura di Milano per diffamazione aggravata e istigazione a delinquere

E’ indagata per istigazione all’odio razziale la scrittrice Cecilia Parodi a seguito della denuncia presentata lo scorso 19 luglio dalla senatrice a vita Liliana Segre. Ora la Procura di Milano ipotizza per l’indagata anche l’accusa di istigazione a delinquere, oltre a quella di diffamazione aggravata.

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Milano, la scrittrice Cecilia Parodi indagata per odio razziale dopo la denuncia di Liliana Segre – ANSA – Milano.cityrumors.it

Il fascicolo, dopo la querela della senatrice Segre, assistita dall’avvocato Vincenzo Saponara, è stato aperto dal pm Leonardo Lesti della Procura meneghina guidata da Marcello Viola. L’episodio di odio razziale risale a un video postato sul social Instagram a luglio dalla scrittrice che aveva fatto molto discutere.

La frase d’odio di Cecilia Parodi

Cecilia Parodi nel video incriminato postato e poi sparito dai social, aveva attaccato la senatrice Liliana Segre pronunciando, tra l’altro, una frase che ha fatto immediatamente scalpore: “odio tutti gli ebrei, tutti gli israeliani, dal primo all’ultimo, odio tutti quelli che li difendono. Spero di vederli tutti impiccati”.

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Milano, la scrittrice Cecilia Parodi indagata per odio razziale dopo la denuncia di Liliana Segre – Instagram@ – Milano.cityrumors.it

Oltre alla frase scioccante, nel video Parodi affermava: “vi odio perché mi avete rovinato la vita, la fiducia, la speranza. Non basterebbe piazzale Loreto, servirebbe piazzale Tienanmen per contenerli tutti. Spero di vederli tutti impiccati e giuro che sarò in prima fila a sputarvi addosso”.

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Le ipotesi di reato

Proprio per le frasi pronunciate dalla Parodi, la Procura di Milano ha avanzato due ipotesi di reato che sono la diffamazione aggravata dall’odio razziale e l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Ora i pm dovranno valutare anche eventuali profili di competenza territoriale ad indagare e qualora fosse necessario, trasmettere gli atti di indagine ad altra sede giudiziaria. In quello stesso mese di luglio, dopo il video postato sui social, Cecilia Parodi aveva partecipato a un convegno a Napoli con il sindaco Luigi De Magistris affermando, tra l’altro che “il sionismo diventi illegale”.

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