Nuovamente aggredito fuori dalla moschea di viale Janner a Milano. A raccontare il fatto è la stessa vittima, il giornalista Klaus Davi che in una nota spiega l’avvenuta aggressione
Stava realizzando un servizio giornalistico davanti la moschea di viale Jenner a Milano quando, improvvisamente, un gruppo di persone gli si è avvicinato minacciandolo. La vittima è Klaus Davi che l’indomani dell’aggressione subita racconta, in una nota, il fatto.
Il giornalista sarebbe stato aggredito da una cinquantina di frequentatori della moschea milanese mentre stava cercando di intervistare alcune persone sulle prossime elezioni americane e sull’orientamento del mondo islamico proprio sull’argomento.
Klaus Davi aggredito a Milano
Non è la prima volta che Klaus Davi viene aggredito in strada. Era capitato già a giugno scorso quando il giornalista fu minacciato da alcune persone mentre stava lavorando. Ieri la stessa scena si ripete. Teatro del fatto è la moschea di viale Jenner a Milano dove il giornalista stava realizzando una serie di interviste.
Avvicinato e aggredito da una cinquantina di persone, Klaus Davi racconta in una nota quei momenti vissuti: un gruppo di persone per strada, dopo averlo accerchiato, ha iniziato a spintonarlo tentando anche di sottrargli il registratore con cui il giornalista stava realizzando le interviste.
Davi è però riuscito a sfuggire agli aggressori per poi rifugiarsi in un bar vicino. Secondo quanto riferito dallo stesso giornalista, gli uomini lo avrebbero seguito dentro al locale intimandogli di consegnargli la telecamera e il microfono.
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La lite davanti la Digos
Una volta al sicuro nel locale e all’arrivo degli agenti della Digos, allertati dallo stesso giornalista, sarebbe poi scoppiata una lite tra quest’ultimo e i presunti aggressori. Il tutto davanti i tre poliziotti che erano giunti sul posto.
Davi scortato dalla Digos presso la sua abitazione, ha poi raccontato il gravoso fatto rilasciando una nota pubblica. Nel frattempo il gruppo di presunti aggressori avrebbe preso a calci e pugni l’auto della polizia, muniti secondo il giornalista di coltelli. Fortunatamente Klaus Davis non ha riportato alcune ferite.