Milano, non c’è pace. Il consigliere comunale della lista Sala, Marco Mazzei, vuole vietare i Suv nel Comune: la diatriba.
Una città a misura di tutti, tranne dei Suv. Questa l’idea di Marco Mazzei, consigliere comunale della lista Sala, finito nel mirino degli utenti per la sua ultima proposta. Vietare l’ingresso dei veicoli a Milano: non tutti, naturalmente, solo i Suv. Il motivo sarebbero le dimensioni esageratamente grandi e il tasso di inquinamento che sprigionano.
Questo non è un mistero, ma neanche un motivo per rimettere in discussione un mercato in espansione. Perlomeno sulla carta, perchè sui social funziona diversamente. Alfa Romeo, infatti, ha presentato il nuovo B-Suv della casa automobilistica. Si chiamerà Milano in onore alla capitale della moda italiana, ma Mazzei non ci sta. Come primo Threads (commento sul nuovo social) ha tenuto a manifestare il proprio dissenso.
Vietare i Suv a Milano: il consigliere lancia la provocazione
La situazione è chiara: “Proprio nel momento in cui volevo presentare un ordine del giorno per discutere e rivedere l’ingresso dei Suv a Milano, Alfa Romeo progetta un B-Suv e lo chiama come la città”. Un Suv a misura Duomo. La scelta non deve aver entusiasmato Mazzei, ma la reazione del consigliere ha indispettito Alfa Romeo. Senza contare gli utenti che sono sembrati piuttosto sbigottiti. Sui social non si parla d’altro. Qualcuno azzarda alla solita battuta natalizia, ma le cose sembrano diverse. La diatriba è partita, le prossime settimane saranno fondamentali per capire se si trattava di uno scherzo oppure c’è del vero.
La mobilità sostenibile, a Milano, comunque è una realtà: vietare l’ingresso ai Suv è sembrato esagerato per chiunque, dal momento che l’ultimo veicolo dell’Alfa Romeo è poco più di 4 metri. Non si tratta di un prodotto enorme. Esistono veicoli più grandi che circolano senza problemi. La battaglia ai Suv, dunque, è rimandata a data da destinarsi. Ai posteri, anzi ai post, l’ardua sentenza.Prima di questa situazione, comunque, Milano si è classificata agli ultimi posti per quanto riguarda l’inquinamento automobilistico: l’aria, all’ombra del Duomo, è tutt’altro che pulita.
Il capoluogo lombardo è in ottima compagnia. Roma non se la passa meglio, ma secondo Sala non è il momento di fare paragoni. La mobilità sostenibile, ovvero le forme di trasporto alternativo alle macchine, funziona bene ma va a singhiozzo. Un periodo la collettività risponde bene, quello dopo torna alle macchine. Le attività sono serrate e il tempo per muoversi incide. Cercare delle alternative è un imperativo, ma non è facile rintracciare vetture ibride a buon prezzo. Quando il problema non è nella marmitta, occorre guardare nel portafoglio. L’aria pulita costa e non tutti possono spendere per il proprio (anche se fondamentale) benessere.