Ennesima accusa nei confronti di un uomo, da parte della compagna. Questa volta accade a Milano: scattato il braccialetto elettronico
Dal 1° gennaio al 3 marzo 2024, in Italia, sono state uccise 20 donne, delle quali 18 in ambito affettivo o famigliare: scendendo più nello specifico, 8 di queste 20 hanno perso la vita per mano del partner o dell’ex partner. A dare queste cifre il Ministero dell’Interno, che sottolinea quindi la gravità e l’urgenza del tema della violenza sulle donne: pochi giorni dopo l’8 marzo, però, Milano si trova ancora una volta a dover riflettere su questa questione. Ecco l’ultima denuncia.
Questa volta la notizia è diversa e, fortunatamente, non tratta di una vittima e del suo carnefice: una donna di Cinisello Balsamo, infatti, ha avuto il coraggio e la forza di denunciare il suo compagno per via degli atteggiamenti pericolosi nei suoi confronti. Ecco il racconto della vicenda e le misure scattate nei confronti dell’uomo.
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L’ha inseguita per strada
Arrestato in flagranza di reato, con l’accusa di atti persecutori, un 32enne afgano accusato dalla compagna 25enne di averla inseguita nella strada che portava verso la scuola di sua figlia, quindi di averla anche raggiunta e insultata, con tanto di minacce. Ad avvertire i Carabinieri è stata proprio lei che, a causa degli atteggiamenti del fidanzato, ha deciso di dire basta e di denunciarlo: l’uomo, con precedenti, è stato quindi sottoposto al divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico.
L’arresto è avvenuto in via Corridoni di Paderno Dugnano: l’uomo, già ammonito presso la locale Tenenza Carabinieri nel novembre scorso su volontà della donna, nei giorni scorsi aveva preteso di vedere la fidanzata 25enne. Quando questa ha rifiutato l’incontro, lui l’ha seguita per strada mentre lei si dirigeva a prendere la figlia a scuola, quindi l’ha minacciata e insultata pesantemente.
Al momento, quindi, l’uomo ha il divieto di avvicinarsi alla compagna e il braccialetto elettronico lo costringe a rispettare quest’imposizione che, se violata, potrebbe determinare un pesante inasprimento della pena. La speranza è che questo basti per disincentivarlo a compiere atti più gravi.