Dalle diverse aggressioni accadute in metro a Milano alle chat online a tema violento e razzista, la polizia ha scoperto una rete di neonazisti e fascisti per la maggior parte minorenni
Le aggressioni a stranieri avvenute a bordo della linea verde della metropolitana M2 di Milano nei mesi scorsi la polizia è risalita a una vera e propria rete di giovani con ideologie naziste o fasciste, la maggior parte di loro minorenni.
Dall’analisi delle chat online scambiate tra loro emerge l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per ragioni etniche, razziali o religiose, reato per il quale sono ora indagati dalla procura ordinaria e da quella per i minorenni di Milano 12 ragazzi di cui 10 minorenni e 2 maggiorenni.
La rete neonazista di minorenni scoperta a Milano
L’attività investigativa affidata alla Digos di Milano ha portato alla perquisizione a carico dei 12 giovanissimi indagati, residenti in diverse città italiane tra cui: Torino, Roma, Firenze, Venezia, Novara, Ravenna e Biella. Le indagini sarebbero iniziate il 19 marzo 2024, quando la polizia arrestò un minore di origini ucraine che, di notte, si era reso autore di diverse aggressioni a stranieri a bordo dei convogli della metro M2 di Milano.
In quei casi il ragazzo avrebbe mostrato una svastica tatuata sul petto urlando alle vittime ma anche ai viaggiatori della metro “i fascisti sono tornati”. Il giovane aveva anche tentato diverse rapine a bordo di alcune auto in sosta proprio quella stessa sera. Da qui, l’indagine della Polizia di Stato e la scoperta della rete neonazista di minori.
Gli agenti della polizia hanno dato esecuzione ad una serie di perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano nell’ambito dell’indagine contro l’incitamento alla violenza per motivi razziali.
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Le perquisizioni
Durante le perquisizioni effettuate dagli investigatori della Digos ai 12 indagati sono state sequestrate diverse repliche di armi lunghe e pistole, anche prive del tappo rosso.
Ma non solo anche diversi manganelli telescopici, mazze, tirapugni, coltelli, un machete, diverse bandiere e simboli riferibili al nazismo, al fascismo e al suprematismo. In ultimo libri e opuscoli a sfondo neonazista, cellulari e computer contenenti materiale nazista e fascista.