Lo scorso 28 dicembre un uomo è stato aggredito in via Donna Prassede da due minorenni. Arrestate con l’accusa di lesioni personali
Che le gang e le baby gang stiano mettendo a ferro e fuoco Milano è ormai una triste realtà che conosciamo tutti e che descriviamo e viviamo quotidianamente. La micro criminalità sta infatti aumentando e sono sempre di più le persone che si rifiutano di uscire di sera, oppure che si organizzano per non essere sole nelle vie più buie e paurose. A dicembre dello scorso anno, però, un uomo ha subito un’aggressione da una gang decisamente inaspettata, composta da sole ragazze.
Le due ragazzine, infatti, l’hanno preso prima a calci e poi a pugni, concludendo l’aggressione con un colpo sul viso che gli lascerà un segno permanente. Per questo motivo, nei giorni scorsi, una 15enne e una 17enne sono state arrestate in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di lesioni personali e deformazione permanente al viso. Ecco com’erano andati i fatti.
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Il 31enne finito vittima della baby gang al femminile, quel 28 dicembre 2023, era appena sceso dall’autobus in via Donna Prassede a Milano con un amico. A un certo punto alcune ragazze l’hanno avvicinato ed accerchiato: si tratta di una baby gang composta da sette o otto giovani donne attiva tra la Barona e Corsico. Dopo pochi secondi è scattata l’aggressione: le giovani hanno iniziato a prenderlo a calci e a pugni e, a un certo punto, provano anche a strangolarlo con una sciarpa.
Le telecamere della zona riprendono tutto e inquadrano anche una delle ragazze andare verso un cestino della spazzatura per raccogliere una lattina che, pochi secondi dopo, userà per sfregiare indelebilmente il viso del 31enne. Al termine della brutale aggressione, il branco non ha rubato nulla al povero malcapitato: al momento, quindi, non si è ancora capito il motivo di tale rabbia.
I Carabinieri e la Procura hanno quindi subito iniziato ad indagare sull’aggressione ed hanno visionato i video delle telecamere di sicurezza della zona, per poi proseguire analizzando i social network delle ragazzine riprese dall’occhio elettronico. Le autorità hanno quindi stabilito che sussiste il pericolo di reiterazione del reato per le donne coinvolte e, quindi, per una 15enne e una 17enne albanesi si sono aperte le porte del carcere. Altre due minorenni, invece, sono tutt’ora indagate.