Gli anarchici di “No Cpr” irrompono sulla pista d’atterraggio di Milano Malpensa per bloccare il volo di espulsione di un cittadino Marocchino. Quattro persone arrestate
Sono scattate le manette per i 4 attivisti del movimento “No Cpr“ che nel pomeriggio di ieri, mercoledì 20 marzo, hanno bloccato sulla pista aerea un volo in partenza per il Marocco destinato al rimpatrio di un clandestino marocchino.
Gli anarchici “No Cpr” contestano i centri di permanenza per il rimpatrio e dopo l’assalto avvenuto a Torino, davanti alla questura, per liberare un cittadino marocchino destinato al Cpr di Milano, ora, gli stessi attivisti sono riusciti ad arrivare sulla pista dell’aeroporto di Milano Malpensa rendendosi protagonisti, sul piazzale dell’aerostazione, di un blitz per bloccare l’espulsione di un cittadino marocchino imbarcato su un velivolo pronto a decollare per il Marocco.
Fermati dagli agenti della sicurezza di Malpensa, i quattro attivisti del movimento No Cpr sono stati arrestati con le accuse a vario titolo di interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale e attentato alla sicurezza dei trasporti.
Per gli attivisti l’obiettivo è sempre lo stesso. In questo caso è quello di impedire che il marocchino “compagno” Jamal venga riportato nel suo Paese d’origine. L’uomo, accusato di svariati reati tra i quali uno stupro di gruppo, è stato oggetto di un provvedimento di espulsione che ancora una volta è stato ostacolato dagli anarchici, che continuano a sfidare lo Stato e le istituzioni.
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Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine intervenute, i quattro autori del blitz andato in scena ieri pomeriggio a Malpensa, avrebbero iniziato a protestare all’interno dell’aeroporto milanese e per questo motivo sono stati avvicinati dalla vigilanza di SEA e successivamente è stato reso necessario anche il supporto e l’intervento della Polizia di Stato.
Intanto, gli anarchici attivisti della rete No Cpr (che ha come obiettivo la contestazione dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio e il sistema delle espulsioni) hanno forzato una “porta blindata allarmata” e una volta aperta, hanno iniziato a correre arrivando nel piazzale dell’aerostazione sempre inseguiti dai poliziotti.
Una volta nel piazzale il gruppo è stato intercettato dagli addetti di rampa i quali hanno impedito gli attivisti di salire a bordo dell’aereo in partenza per il decollo, nello stesso momento gli agenti della Polizia e della sicurezza hanno circondato gli attivisti. Bloccati e portati negli uffici della Polizia aeroportuale i responsabili del blitz sono stati identificati e, successivamente arrestati.